Diabete negli anziani Dannosi troppi controlli
Fanno più male che bene. Lo dice uno studio della Yale University (Usa)
Un controllo eccessivo della glicemia negli anziani con diabete può fare più male che bene: non riduce infatti il rischio di complicanze macrovascolari e il monitoraggio intensivo dell’emoglobina glicata può causare un’ipoglicemia più grave da 1,5 a 3 volte. La rivelazione viene dagli Stati Uniti, il Paese dell'alimentazione ultra zuccherina ed ultra grassa. A questa conclusione è arrivato un gruppo di endocrinologi dell’Università di Yale, che ha passato in rassegna quattro grandi studi per individuare le migliori pratiche nel trattamento del diabete di tipo 2 negli anziani.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Jama e segnalata dall’Agenzia italiana del farmaco sul suo sito, è nata per colmare la mancanza questo tipo di dati sulla popolazione anziana. Il rischio di ipoglicemia (cioè un livello di zuccheri troppo basso nel sangue) può aumentare anche a causa di ridotte funzioni cognitive, età avanzata e durata del diabete, l’uso di farmaci, frequenti ricoveri in ospedale e l’impiego di insulina rispetto ad altri medicinali.
I dati disponibili suggeriscono di individuare come obiettivo dei valori di glicemia personalizzati sulle caratteristiche ed esigenze di ciascun paziente. È inoltre importante ascoltare le preferenze dei pazienti sul tipo di controlli da adottare e condividere con loro le scelte terapeutiche. Se alla fine i valori glicemici scelti come obiettivo non dovessero essere raggiunti, conclude lo studio, è meglio modificarli anzichè intensificare il trattamento antidiabetico. L’Aifa ricorda che è disponibile per medici e pazienti e attualmente in aggiornamento, un algoritmo per la definizione della terapia individuale per il diabete di tipo 2.