I muri del centro invasi dai climber
Grande successo per la manifestazione svoltasi negli scorsi giorni a Trento
Magnesio, scarpette, crash-pad, competitività, ma anche tanta voglia di sano divertimento all'insegna dello sport: questi gli ingredienti di Block and Wall, l'evento di street boulder più importante d'Italia che dal 2012 invade il centro di Trento. Per chi non sa di cosa stiamo parlando, si tratta di una spettacolare manifestazione tutta incentrata sull'arrampicata, ma con una particolarità: gli atleti devono «scalare pezzi di città». Palazzi, muri, finestre e fessure diventano l'obiettivo dei partecipanti: i tracciati devono essere risolti, meglio ancora se con una certa abilità tecnica.
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1236811","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"341","width":"512"}}]]
Da ogni parte dalla città già a partire dall'apertura delle iscrizioni si sono raccolti moltissimi climber in piazza Santa Maria Maggiore, scelta quest'anno come fulcro dell'evento. Con ben 474 preiscrizioni, la lunga fila di appassionati ha riempito in breve tempo la piazza: i primi 200 tra i pre-iscritti hanno avuto diritto al pacco «gara extra-large» con maglietta del contest, sacchetto del magnesio e spazzolino, oltre a diversi gadget, per un valore commerciale di ben 50 euro. Dopo una scalpitante attesa, alle 14 ha preso il via la manifestazione con l'apertura dei blocchi: ben 13 zone adibite al bouldering, suddivise tra tracciati liberi e quelli gara, che hanno coinvolto anche piazza Cesare Battisti ed le vie principali di Trento. I partecipanti si sono sparsi per tutto il centro storico, dando vita ad un vero e proprio raduno di climber.
Oltre agli esperti di questa disciplina, numerosi sono stati i principianti che hanno tentato di «chiudere i blocchi», come si dice in gergo. A questi si sono aggiunti diversi temerari che non conoscendo lo sport hanno voluto passare un pomeriggio alternativo. Ovviamente la manifestazione si è svolta in sicurezza: tutti gli iscritti si sono dovuti munire di un crash-pad, il «materasso» del bouldering, ogni due persone e le zone sono state tenute sotto controllo da dei responsabili. Inoltre, nella pratica del bouldering i partecipanti devono «spottarsi», ovvero pararsi a vicenda per evitare brutte cadute. Diverse persone, che passeggiavano per il centro, si sono fermate a guardare le prove di forza con notevole interesse, in particolare, i bambini ammaliati dalle acrobazie «alla Spiderman».
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1236796","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"341","width":"512"}}]]
Come anticipato, il centro di questa edizione, è stata Piazza Santa Maria Maggiore che ha preso, come da tempo non accadeva, una straordinaria vitalità. Qui il circuito Hero, composto da simpatiche e coreografiche performance di grande forza, come le «beast balls», sfere utilizzate per il potenziamento muscolare, ha messo a dura prova anche i più forzuti. Nello stesso luogo è stata preparata anche la parete artificiale per la finale, una zona ristoro al bar Picaro e il Village, uno spazio adibito agli sponsor. Negli stand sono state messe a disposizione scarpette di ogni misura per essere provate dagli interessati insieme alle novità del mondo dell'arrampicata. Alle 18 si sono chiusi i blocchi ed un concerto ha animato piazza Santa Maria Maggiore nell'attesa delle due finali: la finale Hero e la finale vera e propria del contest.
In campo femminile ha vinto Michela Facci che ha preceduto Federica Califfano e Martina Forti. Tra gli uomini Christian Dorigatti ha preceduto Alberto Rao e Davide Depaoli. Collaterali all'evento anche la premiazione del concorso fotografico Itas «Montagnavventura» e una lotteria. La serata con la musica del dj ha chiuso con una grande festa una giornata dedicata agli appassionati del mondo verticale.