Sei anni trascorsi sognando, l’esperimento al museo Maxxi
In una vita media, circa sei anni vengono trascorsi sognando ed il sogno ha una grande importanza, anche terapeutica, per il cervello umano. A sottolinearlo è il neurochirurgo Giulio Maira che, in occasione della tavola rotonda «Sonno e sogni: il cervello dopo mezzanotte», ha presentato l’originale esperimento testato nei giorni scorsi: un gruppo di 20 persone ha dormito al museo Maxxi di Roma, davanti ad un'opera d'arte, per poi parlare la mattina seguente con degli esperti delle sensazioni ed emozioni provate e di quali benefici abbia apportato alla mente l'atmosfera del museo e di come abbia influito sulla qualità del sonno e sui sogni.
L'obiettivo dell'esperimento, che prende ispirazione da un analogo test avvenuto a New York, è quello di studiare il connubio tra cervello e arte e, in particolare, l'influenza che la bellezza artistica ha a livello celebrare durante la fase del sonno.
Ogni uomo, ha spiegato Maira, professore di neurochirurgia presso l'Humanitas di Milano, «passa infatti un terzo della propria vita dormendo e il sogno costituisce un elemento fondamentale del suo ciclo del sonno. Circa due ore di ogni nostro sonno notturno sono infatti occupate dai sogni, che durano dai 5 ai 25 minuti ciascuno: ciò vuol dire che, appunto, in una vita media ben sei anni sono impiegati sognando». Il sogno è «importante - chiarisce il neurochirurgo - perché quando sogniamo l'individuo organizza la propria memoria, determinando correlazioni tra i fatti, e sognare permette di organizzare “pulire” la memoria anche se al mattino non ricordiamo i sogni fatti».
Per questo, è il consiglio dell'esperto, «dormire è importante, e bisognerebbe riposare dalle 5 alle 8 ore a notte. Un periodo inferiore - avverte - può infatti compromettere alcune funzioni celebrali».