Cervello e velocità di pensiero La scoperta dell'Università di Trento
L'attenzione selettiva del cervello e la selezione delle priorità dipende dalla concentrazione e non si discosta di molto dal popolare detto: "Chi cerca trova". Lo dimostra uno studio del Centro Mente e Cervello (CiMeC) dell'Università di Trento, pubblicato oggi sul Journal of Neuroscience. Fatto è del resto che selezionare l'informazione giusta e in tempo brevissimo è fondamentale in situazioni complesse, come ad esempio quando si è alla guida, per individuare eventuali ostacoli e pericoli, per sè e per gli altri. La ricerca si è concentrata sulle domande: come fa il cervello ad acquisire e selezionare in modo così accurato e veloce le informazioni? Come separa le informazioni importanti da quelle non rilevanti? È un processo automatico?
Per rispondere i ricercatori, Daniel Sebastian Kaiser, Nikolaas Oosterhof e Marius Peelen, hanno chiesto ai partecipanti allo studio di osservare centinaia di fotografie che ritraevano scene di vita reale e di individuare in ognuna di esse persone o automobili tra dozzine di altri oggetti. Lo studio ha rivelato che ciò che i volontari stavano attivamente cercando (automobili, ad esempio) si rifletteva nei segnali cerebrali in modo estremamente rapido, nell'arco di 200ms, come se l'oggetto fosse stato visto e riconosciuto nel suo insieme, staccato dal contesto.
Sorprendentemente, all'opposto, quando i volontari hanno rivisto la stessa scena più tardi, ma stavano ora cercando qualcos'altro (persone, ad esempio) la risposta neurale veloce alla presenza di auto (ora considerate irrilevanti) non c'era più. Come se le auto non fossero state effettivamente presenti nell'immagine. Questi risultati dimostrano che il cervello attribuisce in modo dinamico delle priorità alle informazioni che in quel momento sono rilevanti e che questo processo avviene in modo estremamente rapido.
Durante l'esercizio, l'attività cerebrale dei partecipanti è stata monitorata attraverso la magnetoencefalografia (Meg), una tecnica di imaging biomedico funzionale, che si basa sulla misurazione dei campi magnetici prodotti dall'attività elettromagnetica dell'encefalo. Grazie a questa tecnica si sono potute osservare in ogni millisecondo le fluttuazioni magnetiche causate dalle variazioni dell'attività cerebrale.