In Trentino, su 800 chilometri totali di piste, ben 570 sono dedicati a specialità in discesa, una lunghezza paragonabile a un'autostrada Milano-Roma. Lo rivelano i dati dell'Anef, l'Associazione nazionale esercenti funiviari. In Trentino sono operative 47 società che gestiscono 238 impianti.

Le piste da sci in Trentino occupano 16.500.000 metri quadri, lo 0,27% dell'estensione provinciale. Le società impiantistiche hanno alle loro dipendenze 1.540 persone fra dipendenti fissi, stagionali e bistagionali, con un fatturato complessivo diretto che sfiora i 150 milioni di euro. Sul fronte degli impianti di innevamento, che oggi garantiscono una copertura del 90% sul totale delle piste, il Trentino può contare su un piccolo esercito di addetti e tecnici delle piste, pronti a intervenire non appena si ferma l'ultimo impianto. A bordo dei gatti delle nevi gli addetti provvedono a spianare con la lama frontale abbassata la neve che è stata accumulata dal passaggio degli sciatori.

Successivamente, il lavoro viene completato con la fresa posteriore, che lavora e compatta la neve. Un'attività che viene svolta quotidianamente su ogni pista e si protrae fin nel cuore della notte ed è diventata anche attrazione sulle piste del comprensorio di San Martino di Castrozza: si chiama «Pistenbully Tour» e permette di osservare in diretta, a bordo di un gatto delle nevi, il lavoro di manutenzione sulle piste della Tognola a partire dalle 16.30 (esclusivamente su prenotazione al costo di euro 50 a persona). "

Sono trascorsi 80 anni da quando il primo rudimentale impianto di risalita ha iniziato l'esercizio di trasporto sciatori in Trentino e di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia - commenta il presidente della sezione trentina dell'Anef, Francesco Bosco -. Oggi la nostra è una delle realtà meglio attrezzate dell'arco alpino e le società che operano in questo settore rappresentano un vero fiore all'occhiello dell'offerta turistica".