Coldiretti, allarme pesticidi nel cibo «straniero»
I prodotti alimentari italiani sono quasi ventidue volte più sicuri di quelli extracomunitari per quanto riguarda il contenuto in residui chimici. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allarme di Legambiente sui pesticidi, sulla base dell’ultima relazione dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa). Secondo il «National summary reports on pesticide residue» pubblicato dalla stessa Efsa - ricorda Coldiretti - appena lo 0,3% dei prodotti Made in Italy contiene residui chimici oltre il limite, mentre la percentuale sale all’1,6 per cento per i prodotti di origine comunitaria.
«L’invasione di prodotti alimentari provenienti dall’estero aumenta dunque il rischio per i consumatori - aggiunge Coldiretti - come dimostra la classifica dei cibi più pericolosi da noi elaborata sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sui sistema di allerta europeo che, per quanto riguarda i pesticidi, vede in testa per pericolosità le spezie dall’India come il peperoncino fichi secchi e peperoni dalla Turchia ma anche la frutta e verdura dall’Egitto come olive e fragole e i broccoli ed i funghi dalla Cina. Paesi - precisa la Coldiretti - dai quali arrivano spesso cibi diventati di gran moda in Italia, come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji, i fagioli azuchi e lo zenzero che sono in gran parte di provenienza cinese.
«Al contrario l’agricoltura italiana - conclude la Coldiretti - è la più green d’Europa con 288 prodotti a denominazione di origine e 415 vini Doc/Docg, il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di operativi biologici, circa 60mila, con quasi 1,5 milioni di ettari coltivati o in conversione».