«Italexit»? No, grazie. I giovani sognano l'Europa
Euroscettici o con uno spiccato spirito comunitario? È uno dei principali interrogativi che animano il dibattito politico in tutti i Paesi europei. Ma come la pensa chi è nato con l’Europa già unita, con le frontiere aperte, chi non può fare paragoni con il passato? In occasione del 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma – atto che ha sancito la nascita della Comunità Economica Europea (CEE), prima forma di unione politica tra gli Stati del ‘vecchio continente’ – Skuola.net ha voluto chiedere a 3200 studenti che frequentano scuole medie, superiori e università in Italia che idea di Europa hanno.
Amica o nemica? Decisamente la prima, visto che più della metà degli intervistati afferma di sentirsi profondamente europeo e il 25% è abbastanza favorevole al concetto di Europa unita. Il 14%, invece, è poco convinto dal processo d’integrazione. Solo il 10% non ha neanche il minimo sentimento comunitario (quasi sempre per colpa dei fattori economici che hanno messo in difficoltà tantissime famiglie). Anche se, dovendo fare una scelta di campo, il 77% si sente comunque più italiano che europeo. La nostra Nazione, però, è ormai decisamente multietnica: parecchi ragazzi che vivono nel nostro Paese affondano le proprie radici altrove, qualcun altro non è neppure nato in Italia. Ecco, loro non la pensano allo stesso modo: oltre un terzo di chi è nato fuori dall’Italia, infatti, non si sente cittadino europeo e la metà di quelli favorevoli all’Unione preferisce comunque considerarsi più europeo che italiano. Aspetto, questo, che li accomuna ai ‘nuovi italiani’ (nati nella penisola ma da genitori stranieri): il 39% di loro si sente più europeo. Numeri da non sottovalutare, visto che rappresentano quasi 1/5 del campione.
Ma quali sono gli aspetti dell’Europa unita che le nuove generazioni apprezzano di più? Sicuramente poter spostarsi all’interno delle Nazioni senza bisogno di fare il passaporto. L’abbattimento delle frontiere piace al 44% dei ragazzi e in molti ne hanno approfittato per viaggiare o lo faranno presto: il 56% ha visitato più di un Paese, un altro 16% per ora ha fatto solo un viaggio all’estero e il 22% lo ha comunque messo in programma. Anche gli aspetti didattici, però, sono molto gettonati: studiare liberamente nelle università di mezza Europa è un’opportunità che piace al 23% degli studenti di oggi. Il 39% degli interpellati vorrebbe fare addirittura tutto il percorso universitario fuori dall’Italia, il 25% invece vorrebbe limitare la permanenza all’estero solo al periodo dell’Erasmus. Non è così importante invece, per loro, avere delle regole comuni a tutti i Paesi (13%) o una moneta unica (10%). Probabilmente perché sono ancora troppo giovani per poter dare peso a temi del genere.
A proposito di moneta unica, quasi il 70% degli interpellati è comunque favorevole all’Euro, nonostante le polemiche degli ultimi anni. Forse per questo la stessa percentuale è contraria anche all’ipotesi ‘Italexit’, ovvero all’uscita dall’Unione Europa, così come ha recentemente stabilito il popolo britannico. Del resto il motivo principale di una scelta del genere risiede in fattori economici e, di fronte a una generazione sostanzialmente favorevole alla moneta unica, è difficile immaginare che abbiano voglia di tornare a vivere in un Paese ‘chiuso’. Ma allora perché un terzo di loro, dovendo scegliere un'altra nazione dove gli sarebbe piaciuto nascere indica il Regno Unito? Sarà per il fascino che lo stile di vita inglese ha sempre avuto sul resto dei cittadini europei. Ma questa è una cosa che non riguarda solo i più giovani. Appartiene alla storia.