Un registro sui figli per i genitori separati
Al via la sperimentazione per il Registro della bigenitoralità, istituito dall’amministrazione comunale, su proposta del consigliere del Movimento 5 stelle Andrea Maschio, per cercare di tenere aggiornati i genitori divorziati o in fase di separazione su tutto ciò che riguarda il figlio.
L’obiettivo dell’iniziativa, che ha fatto discutere molto gli esponenti della Commissione politiche sociali, in relazione alla possibilità di incrementare i livelli di conflitto tra i genitori separati, è quello di garantire il corretto accesso alle informazioni sul figlio e fare in modo che entrambi le parti di una coppia separata possano essere coinvolte, a pari titolo, nelle scelte che interessano il minore. Si tratta di uno strumento - differente dal registro anagrafico, allo scopo di rispettare la privacy degli interessati - che permetterà infatti di ricevere notifiche in entrambi i domicili in cui risiedono i genitori interessati.
«Il registro - ha specificato l’assessore alle politiche sociali Maria Chiara Franzoia, in occasione della presentazione formale dello strumento - è stato istituito per volontà del Consiglio comunale, e affianca altri strumenti impiegati dall’amministrazione per assicurare un supporto alla genitorialità. In questo caso, si interviene per dirimere o mitigare un eventuale conflitto, facendo in modo che tutte le comunicazioni di competenza dell’amministrazione comunale possano raggiungere entrambi i genitori. Ovviamente, non possiamo pensare di risolvere i problemi di una coppia con questo strumento, che invece si propone di facilitare il rapporto delle due parti nella cura e nella crescita del figlio».
Sebbene il provvedimento si proponga di diminuire i livelli di conflittualità che possono generarsi nelle coppie separate proprio in relazione alle scelte educative che riguardano il minore, una certa apprensione e qualche dubbio in merito alla funzionalità del registro è stata sollevata da più consiglieri. In particolare, si è avanzata l’idea che lo strumento potesse agevolare uno dei due genitori, diventando un’ulteriore fonte di litigio e di scontro.
«Nell’istruttoria avviata dalla Commissione politiche sociali - ha precisato a tal proposito la stessa Franzoia - sono emerse alcune perplessità. Credo che come ente non possiamo in alcun modo sostituirci al genitore, tuttavia questo strumento, come altri attivati di recente a sostegno delle famiglie, cerca di venire incontro alle esigenze percepite da una parte della popolazione. Il registro è istituito comunque a livello sperimentale, e se dovessimo accorgerci che aumenta la conflittualità tra i genitori siamo pronti a compiere un passo indietro».
Il registro, introdotto nell’ottica di tutelare l’interesse prevalente del minore, è istituito presso il Servizio attività sociali; l’iscrizione può essere compiuta attraverso la compilazione di un apposito modulo, inserito da oggi online. Dal punto di vista pratico, il figlio risulterà domiciliato in entrambi gli indirizzi di residenza dei genitori. Non potrà avvalersi dell’iscrizione il genitore raggiunto da provvedimenti che comportino la sospensione o la decadenza della potestà genitoriale.