La responsabilità del medico, gli errori e i risarcimenti
Individuare un punto di equilibrio fra il paziente - e il suo legittimo diritto al risarcimento in caso di danno - e i medici - e la necessità che possano esercitare la professione in modo sereno e senza timori.
«Per l'assessore alla salute e politiche sociali, Luca Zeni, - si legge in un comunicato della Provincia - la legge recentemente approvata dal Parlamento, che ha visto come relatore l'on. Federico Gelli, può aiutare in tal senso. È stato questo l'argomento sul quale si sono confrontati medici e avvocati trentini, nell'incontro di studio che si è chiuso poco fa alla Cooperazione, organizzato in collaborazione con l'Azienda sanitaria e con il patrocinio della Provincia.
Ospite d'onore proprio l'on. Gelli, autore appunto della legge “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.
Accanto all'assessore, a portare i saluti istituzionali, vi erano i due presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trento Andrea de Bertolini e dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Trento Marco Ioppi, che hanno evidenziato l'importante sinergia fra gli ordini di due professioni fondamentali per i diritti dell'uomo. Presente anche il direttore generale di Apss Paolo Bordon, che ha ricordato l'impegno, ormai da alcuni anni, dell'Azienda sanitaria nell'affrontare i rischi del proprio "management", da un lato con azioni di prevenzione affinché gli eventi avversi non si producano, dall'altro con un sistema di gestione interno della "propria sinistrosità" efficacemente collaudato.
Quindi l'assessore provinciale Luca Zeni ha ribadito l'importanza di mettere al centro i pazienti, con un percorso di umanizzazione che consenta sempre più di passare dal concetto di "malato" a quello di "persona": "Dove questo rapporto comunicativo medico-paziente è mancato - ha ricordato l'assessore - abbiamo visto che ci sono state le maggiori contestazioni". Quindi la necessità di trovare il giusto punto di equilibrio, perché "disciplinare sulle responsabilità dei medici vuol dire anche incidere su aspetti importanti come le prestazioni erogate e, più in generale, il modo in cui i medici esercitano la propria professione, che deve essere il più sereno possibile".
Fra gli interventi del pomeriggio anche quelli dell'avvocato Franco Larentis, che ha spiegato la responsabilità giuridica dei medici oggi, del magistrato Renata Fermanelli che ha illustrato cosa cambia con l'applicazione della legge Gelli, quindi il medico legale Sandro La Micela che ha portato alcuni casi specifici.
In conclusione l'on. Gelli è entrato nel dettaglio della nuova legge nazionale 24/2017 “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, approvata dal Parlamento in via definitiva il 28 febbraio 2017. Una legge quadro fondamentale, perché al primo punto mette proprio la sicurezza delle cure come “parte costitutiva del diritto alla salute”, che si realizza mediante l’insieme di tutte le attività finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio: "Questa non è una legge calata dall’alto, non è un decreto legge, ma nasce dal basso, dal Parlamento - ha spiegato l'on. Gelli -. La parte più importante della legge è la prevenzione, il nostro intento non è quello di deflazionare il contenzioso, o di diminuire la medicina difensiva, che stanno togliendo risorse alla sanità, quanto cercare di fare in modo che un potenziale errore non si trasformi in un danno per il paziente, introducendo un nuovo principio, che il diritto alla sicurezza delle cure diventi parte integrante del diritto alla salute".
Di qui ne derivano scelte importanti come: "L'obbligatorietà assicurativa delle strutture pubbliche e private, che in Trentino già c'è ma non è diffuso in modo omogeneo nel resto d'Italia, l'obbligatorietà della nascita della funzione di risk management, nonché la trasparenza". Fra gli altri input della legge anche la necessità di trasformare la "cartella clinica cartacea del cittadino in cartella digitale", un percorso, come ha ricordato l'onorevole, già attuato da alcuni anni in Trentino con il progetto TreC».