Si proietta fra le polemiche il film-denuncia sui vaccini
Domani sera, mercoledì, alle 20.30 nella sala comunale «Filarmonica» di Corso Rosmini sarà proiettato il film «Waxxed».
Al documentario, prodotto nel 2016 negli Stati Uniti dall'ex medico (è stato radiato dall'ordine) Andrew Wakefield, è stato aggiunto, nella versione italiana, il sottotitolo «Il film che non vogliono tu veda».
Le locandine che pubblicizzano la proiezione, apparse ieri in tutta la città, recitano: «Documentario sulle enormi menzogne sui vaccini».
L'evento è organizzato dalla roveretana «Assemblea per la libertà di scelta».
«Siamo nati - rispondono via mail dall'"assemblea" - all'indomani del dl Lorenzin nel maggio scorso. Siamo persone interessate direttamente dalla questione vaccinazioni obbligatorie in quanto genitori o nonni, ma anche persone senza figli, scosse profondamente dalle minacciate gravi limitazioni della libertà di scelta contenute nel decreto.
La composizione di chi partecipa all'assemblea è trasversale. Siamo una realtà diversa, orizzontale e senza ruoli predefiniti. Per questa ragione è impossibile trovare chi si renda "portavoce"».
Nel suo anno scarso di vita il film è stato oggetto di forti contestazioni, sia all'estero che in Italia.
In due differenti casi la sua proiezione in sedi istituzionali (il Senato ed il Parlamento Europeo a Bruxelles) è stata bloccata, anche per intervento diretto del ministero della Salute, che ha bollato il film come veicolo di «posizioni settarie e destituite da ogni fondamento scientifico», di «contenuti ideologici altamente insidiosi per le politiche di sanità pubblica, con effetti potenzialmente molto negativi su componenti dell'opinione pubblica», promulgati da «attivisti del fronte anti-vaccinazioni sulla cui reputazione la comunità scientifica ha da tempo espresso una valutazione inequivocabile».
A Rovereto invece la «Assemblea per la libertà di scelta», pur di recentissima costituzione, è riuscita ad affittare la sala pubblica più prestigiosa della città.
La pellicola «Vaxxed» verte sui presunti pericoli per la salute dei neonati a causa dei vaccini, in particolare del trivalente (Mpr) per morbillo parotite e rosolia.
Un film che l'ordine dei medici di Padova, in occasione della polemica nello scorso aprile per il tentativo di proiettare in città il documentario (e si trattava di un cinema privato, non di una sala pubblica: e comunque fu tutto annullato) ha definito «disinformazione nel modo più assoluto. In un momento in cui sono sotto gli occhi di tutti gli effetti nocivi del calo delle vaccinazioni, vedi i casi di morbillo in preoccupante aumento nel nostro territorio, non si può permetterne la proiezione, tanto più accompagnata da un dibattito animato da antivaccinisti, senza possibilità di contraddittorio».
Anche domani in filarmonica non è previsto un contradditorio. Ed è proprio questa assenza di «bilanciamento» dell'informazione a sollevare i principali dubbi sull'opportunità di ospitare l'evento in una sala come la Filarmonica che, seppur non sede istituzionale, è chiaramente conosciuta in città come teatro di eventi culturali o sociali di alto livello.
È qui, ad esempio, che storicamente i candidati sindaci danno vita ai faccia a faccia in campagna elettorale.
«Spiace - commenta l'assessore provinciale alla Salute Luca Zeni - che si sia dato l'ok ad una serata in cui si proietterà un documentario dove medici radiati difendono posizioni non condivise dagli organismi scientifici preposti senza la possibilità di confronto. Il rischio che ci siano persone che vadano alla serata convinte di partecipare ad un incontro informativo "ufficiale" e rigoroso è reale. Non so qual è il regolamento del Comune per l'assegnazione delle sale pubbliche, ma so di altre amministrazioni trentine che hanno rifiutato le loro sale».
Nella giunta Valduga siedono due medici. Lo stesso sindaco, oncologo, e l'assessore alla Salute Mauro Previdi ( nella foto ), chirurgo in pensione. È l'assessore a spiegare la scelta dell'amministrazione di ospitare in filarmonica la proiezione del film anti-vaccini «Vaxxed».
«C'è un regolamento per l'affitto delle sale da Amr (l'azienda municipalizzata che gestisce le sale pubbliche, ndr ). Quando ho saputo di questa serata ho provato a vedere se si poteva impedire, ma se il privato chiede la sala per un giorno libero e paga prezzo pieno non puoi non dargliela. Anzi, se gliela neghi rischi di dare più risalto alla cosa».
«E poi c'è il tema della libertà di espressione - argomenta Previdi -. È come la politica, c'è la destra e la sinistra. Certo, sia chiaro che questa non è la posizione dell'amministrazione. E poi il 26 luglio - sottolinea l'assessore - ci sarà una "vera" serata informativa sui vaccini all'Urban Center organizzata dalla Comunità di Valle e dalla Azienda sanitaria».