Nello stesso periodo ricoverati e curati due bimbi appena rientrati dall'Africa
I casi di malaria in Trentino sono rarissimi eppure, quasi casualmente, la diagnosi l'altro giorno è stata rapidissima.
Quando la piccola Sofia è arrivata in ospedale le è stato fatto un prelievo del sangue. L'iniziale sospetto è che si potesse trattare di un coma diabetico. Niente, il valore del glucosio nel sangue era regolare e quindi l'ipotesi più probabile è stata subito scartata. Seconda ipotesi era stata meningite, ma mancavano del tutto i sintomi principali.
Niente macchie rossastre o violacee, niente rigidità nucale. È stato un tecnico di laboratorio che nel guardare il vetrino ha notato subito la rottura dei globuli rossi, tipica nel ciclo malarico.
A quel punto si è proceduto immediatamente a somministrare l'antibiotico e a trasferire la piccola a Brescia dove esiste una terapia intensiva pediatrica.Nonostante le cure, però, per Sofia non c'è stato nulla da fare.
Indagini in corso anche per verificare una strana coincidenza, ossia la presenza nello stesso reparto nello stesso periodo di Sofia e di altri due bambini malati di malaria.
I piccoli, ma anche la mamma e un fratello più grandi ricoverati nel reparto di malattie infettive, avevano contratto la malattia durante un viaggio in Africa. Per loro, però, il decorso della malattia era stato ben diverso. Tutto si era risolto dopo il ricovereo e le cure.
La malaria è una malattia causata da protozoi del genere Plasmodium; le specie responsabili dell'infezione nell'uomo, trasmesse dalla puntura di alcune specie di zanzare appartenenti al genere Anopheles, sono: P. falciparum e P. vivax, le specie più diffuse che causano quindi il maggior numero di casi, seguite da P. ovale e P. malariae.