Paul McCartney, «rinunciate alla carne almeno un giorno»
Rinunciare alla carne almeno un giorno alla settimana. A dirlo a gran voce è sir Paul McCartney nel suo nuovo documentario "One Day a Week" (disponibile sulla pagina Youtube di Meat Free Monday ), a sostegno della campagna «Meat Free Monday». "Il mio documentario One Day a Week, vuole fare crescere la consapevolezza su questo tema così importante e dimostrare come uno sforzo collettivo possa migliorare la situazione ambientale, ridurre l'impatto del cambiamento climatico e addirittura avere effetti benefici sulla salute umana - ha dichiarato Paul, vegetariano da 40 anni -. E la campagna incoraggia rinunciare alla carne almeno una volta a settimana con la speranza che se a farlo sarà un numero sufficiente di persone e l'idea si diffonderà. Mi auguro che l'iniziativa possa avere un impatto concreto".
In occasione dell'uscita del documentario, arricchito dalle testimonianze delle figlie Mary e Stella McCartney - cofondatrici della campagna no-profit lanciata nel 2009 -, di Emma Stone e Woody Harrelson, McCarteney ha rilasciato un'intervista alla direttrice di National Geographic, Susan Goldberg - visibile sul sito della rivista -, in cui ha raccontato della sua scelta di diventare vegetariano e degli sforzi per far sì che sempre più persone possono sposare la sua idea. "Sostengo molte cause, ma questa ha un particolare valore per me perché riguarda la mia vita - ha detto nell'intervista -.
Con questa campagna posso dire alle persone 'provateci' e dimostrare che riflettere su cosa si mangia, come si vive e cosa si pensa può dare risultati sorprendenti, dobbiamo fermarci e pensare 'Voglio continuare così? Non sarebbe forse il caso di cambiare?'". Paul e sua moglie Linda cambiarono stile di vita molti anni fa. "Eravamo in una fattoria, c'erano delle pecore con degli agnellini. E poi successe che mangiammo un cosciotto d'agnello.
Non eravamo ancora vegetariani, ma ci sembrò molto ingiusto interrompere così presto le vite di questi cuccioli e così decidemmo di provare. Non ci siamo più girati indietro. Tutto partì da un atto di compassione: non capivo perché non avrei dovuto permettere a questi animali di vivere la loro vita, quando io non avevo alcuna necessità di portargliela via. Ma il discorso è ben più ampio. Nel 2006 ho letto una ricerca Onu in cui si diceva che gli allevamenti intensivi sono maggiormente responsabili dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici rispetto all'impatto che hanno i trasporti".
Spunti di riflessione:
Ci vogliono 2.350 litri d’acqua, circa 30 vasche da bagno, per produrre un hamburger di carne di manzo.
- Ogni giorno viene distrutta un’estensione di foresta pari 100 campi di calcio per fare spazio all’allevamento di bestiame.
- Un terzo di tutti i cereali e oltre il 95% della soia coltivata oggi diventa mangime per animali allevati per produrre carne.
- Quasi un terzo della superficie terrestre viene usata oggi per allevare animali destinati a produrre carne.