Disperato appello di un malato all'UE: «Abbiamo diritto alla scienza»
Un disperato appello al diritto umano alla scienza. A lanciarlo nella sede del Parlamento europeo oggi a Bruxelles è stato Marco Gentili, malato di Sla alla giornata conclusiva del V Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica ospitata nei locali dell’eurocamera dall’Associazione Luca Coscioni, con la partecipazione di scienziati, ricercatori e politici.
«Nella vita ho scelto di produrre politica, trovando molti aspetti in comune con chi ha scelto di produrre ricerca scientifica», ha esordito Gentili che dal 2008 fa parte dell’Associazione Coscioni che «della validità e della libertà del metodo scientifico è la principale promotrice in Italia», un Paese, a suo dire, «in clamoroso ritardo quanto a valori democratici e liberali».
Secondo Gentili, 29 anni, che da anni si batte per i diritti umani a partire da quelli dei malati, «la politica e la scienza hanno il compito di finalizzare il loro rispettivo operato al benessere di tutti», ed «entrambe mi incentivano a essere attivo e propositivo, nonostante le difficoltà e le sfide che la vita mi pone».
Nel suo intervento Gentili ha ricordato Stephen Hawking «uno dei rappresentanti più lodevoli della scienza moderna da poco scomparso, che vincolato a una progressiva immobilità iniziata dall’età di 25 anni, è rimasto fedele al principio della libertà della scienza senza ingerenze e intromissioni».
Nelle conclusioni del Congresso i partecipanti auspicano che il nono programma quadro dell’Unione europea (2021-2027) attualmente in preparazione tenga conto prioritariamente del diritto alla scienza e sue implicazioni e applicazioni e hanno lanciato un appello affinchè tutti gli Stati membri dell’Onu che ancora non l’hanno fatto a ratificare il patto internazionale sui diritti economici sociali e culturali e il suo protocollo addizionale.