Quattro trentini alla corsa pazza Il team a RedBull Soapbox di Roma
Mirko Bottamedi, Michele Toscana, Massimiliano Viola e Lorenzo Toscana, trentenni di Andalo, dopo aver partecipato a cinque edizioni consecutive di Fisherman StronMan Run a Rovereto - la corsa più pazza del mondo - e dopo aver testato muscoli e acido lattico alla RedBull 400 a Predazzo l’anno scorso - la spietata salita del trampolino -, oggi affronteranno una nuova avventura strampalata e poco ortodossa: la Redbull Soapbox Roma.
Il team dell’Altopiano è stato selezionato tra oltre 5mila candidati e altri 800 progetti per prendere parte alla competizione ospitata a Villa Borghese, che porterà su un circuito ad ostacoli 70 vetture senza motore costruite a mano. Con loro un altro team rappresenterà il Trentino nella capitale: «Save the last pangolin» di Santa Margherita di Ala.
Una gara, quella organizzata dalla nota marca di bevande energetiche che, dall’esordio nel 2000 a Bruxelles, ha ormai superato le cento edizioni, toccando Stati Uniti, Australia, Sud Africa, Giamaica e, infine, Italia. La giuria che valuterà i «trabiccoli» non terrà conto solo della prestazione - l’obiettivo, vista la fattura casalinga delle vetture, è arrivare sani e salvi al traguardo, senza troppe ambizioni di cronometro -, ma anche dell’originalità del mezzo. Chi è più bizzarro e spiritoso, vince.
Di sicuro l’ironia non manca ai ragazzi trentini, che da diverse settimane animano la pagina facebook creata ad hoc per l’evento con rocamboleschi test drive, divise ufficiali, anticipazioni sull’architettura della soapbox e perfino concorsi a premi.
Dopo aver creato la giusta suspense sui social network, venerdì sera la «scatoletta di sapone» del team trentino è stata presentata «in casa» allo Chalet Tower Pub di Andalo. Il veicolo si chiama «autosega», ospita due piloti - Michele e Mirko, mentre Lorenzo e Massimiliano faranno da «spingitori» - ha un telaio in alluminio e scocca in legno. Nella parte posteriore è stata installata una sega in polistirolo lunga più di due metri. A completare la narrazione goliardica, la squadra indosserà abiti da boscaioli, in omaggio ai boschi trentini e all’arcinota vicenda dell’albero di natale romano. «Siamo quattro montanari», hanno scritto nel modulo di iscrizione della gara, «veniamo da un piccolo paesino e scendiamo a Roma per riprenderci Spelacchio».
L’appello trentino ha fatto breccia negli organizzatori che hanno premiato l’idea. «Avevamo messo gli occhi sulla gara già da qualche anno; ora che è arrivata a Roma non potevamo mancare. In questi mesi la voce è girata in Paganella, tanti si sono appassionati all’idea e ci hanno aiutato, anche economicamente come sponsor. È stato uno sforzo collettivo bellissimo», raccontano i ragazzi che nella capitale saranno supportati da un nutrito gruppo di sostenitori. Nelle varie edizioni non sono mancati gli incidenti, ma gli anderlesi non hanno paura. «Il team è stato scelto con spingitori fisicamente dotati e noi piloti non abbiamo alcuna intenzione di utilizzare i freni. Puntiamo diretti alla vittoria», dice sorridendo il capitano Bottamedi.
Per chi volesse seguire in diretta le carambole, la gara sarà trasmessa sulla pagina Facebook di Redbull Italia e a luglio su Sky.