La sfida: di «Corri per Trento»: mezza maratona per tutti
Vi potrà capitare di vederli, il martedì o il giovedì sera, in giro per la città. Vi passano a fianco, in gruppo. Sono vestiti con pantaloncini corti e maglietta arancione (o gialla fosforescente), e vanno di corsa dietro il loro allenatore, disciplinati e compatti come un gruppo di marines.
Sono la squadra di runner - rigorosamente dilettanti - del Marathon Club Trento, nella fattispecie i partecipanti all’iniziativa «Corri per Trento», un programma di allenamento pensato dal Marathon Club appositamente per chi corridore provetto proprio non lo è.
Sono una quarantina di persone, dai quarant’anni in su, che due volte a settimana si dà appuntamento al parcheggio ex Sit, sul Lungadige, davanti all’arrivo della funivia di Sardagna. L’obiettivo? Allenarsi per la mezza maratona, per i più ambiziosi. Ma, più prosaicamente, anche solo tenersi in forma e divertirsi.
A parlarne è Fabrizio Pedrolli, di giorno insospettabile giornalaio - è suo il chiosco verde in fondo a via Galilei, quello di fronte alla banca - che la sera dismette i panni dell’edicolante per vestire quelli (più comodi e sportivi) di presidente del Marathon Club. «Abbiamo pensato a un programma di corsa di gruppo per persone completamente sedentarie, per chi magari non ha mai messo un paio di scarpe da corsa in vita sua» spiega. «Cominciamo ad aprile, da zero. E l’obiettivo è arrivare a correre la mezza maratona di Trento, il primo finesettimana di ottobre». Possibile? Parrebbe di sì, se l’allenamento è costante e graduale: «Cominciamo con una corsa leggerissima, un minuto di andatura rapida e un minuto di camminata. Questo per due volte a settimana. E dopo, è facile: ogni settimana aumentiamo di un minuto».
Pedrolli, l’edicolante-corridore, ha fondato il Marathon Club Trento nel 2009 da semplice «appassionato di lunghe distanze», come si definisce. «La corsa, si dice spesso, è uno sport solitario: e questo è senz’altro vero». Per questa ragione, racconta, ha deciso di mettere in piedi un’associazione sportiva che gli permettesse di unire il dilettevole al dilettevole, la corsa alla compagnia. Poi, di anno in anno, il club è cresciuto: oggi conta circa duecento iscritti e sette istruttori; e organizza trasferte in Trentino e all’estero. Grazie al club, gruppi di trentini possono partecipare a gare podistiche di vario livello. Solo nei prossimi mesi, per dire, sono in calendario il «giro del Lago di Resia» (il prossimo 14 luglio), la maratona di Venezia e financo, a novembre, una partecipazione alla celeberrima maratona di New York, la madre di tutte le maratone cittadine.
Pedrolli, da padre fondatore, si dice soddisfatto: «ora non sarei più capace di correre senza compagnia. Il bello di quest’iniziativa è proprio il gruppo». Ma non si vuole certo fermare qui: «Cerchiamo nuovi appassionati, nuova linfa per il club». Ed ecco spiegata l’iniziativa “Corri per Trento”, che prevede di allenare e preparare persone «senza allenamento, senza autonomia» alla nostra mezza maratona di ottobre. «Ma non è mica obbligatorio» precisa Pedrolli, forse per rassicurare i più pigri, «noi puntiamo soprattutto al divertimento, non all’esasperazione competitiva. La nostra idea non è portare i nostri allievi a gareggiare contro gli altri, ma allenarli piuttosto a una sfida con se stessi. Bisogna “correre con il sorriso”» - precisa ispirato, quasi zen.
Gli aderenti all’iniziativa, giunta alla terza edizione, vanno dai quarant’anni in su. Ci sono il professionista che vuole tenersi in forma, ma anche qualche pensionato arzillo, determinato a restare attivo. E ragazzi, non ce ne sono? «Ai giovani interessa poco, ma è normale - dice ancora Pedrolli, e scherza - a quell’età si hanno altri interessi».
Un discorso simile, lo fa Andrea Balter, uno degli allenatori del gruppone. Lui nella vita di ogni giorno è responsabile delle risorse umane di un’azienda di Trento, ma la sera diventa coach. «Proprio ieri siamo arrivati a venti minuti di fila. Ho detto loro che sono uno spettacolo». Infine, conferma «La mezza maratona è un’obiettivo decisamente raggiungibile. Circa l’80% della squadra ce la fa» E allora, sotto con l’allenamento. Ci si rivede a ottobre.
Jacopo Strapparava