Un «frontale» tra carrelli Denunciata per lesioni
È decisamente una società incattivita. Forse per via della lunghissima crisi economica che ha messo in ginocchio aziende e famiglie o magari semplicemente perché la vita di comunità è ormai agli sgoccioli (ma questi sono discorsi da lasciare ai sociologi) fatto sta che ogni occasione è buona per litigare con il vicino di casa o semplicemente di passeggio e chiedere soldi. O punizione inflitta da un tribunale, tanto è uguale.
Capita così che per un incauto urto al supermercato - mica uno spintone per accaparrarsi il posto in prima fila ad un concerto della rockstar del momento - si decida di rivolgersi a un giudice. Purtroppo è quanto accaduto in città tra due donne che evidentemente non andavano troppo d’accordo.
Il «casus belli», come detto, è stato uno scontro - fortuito per una, voluto e fors’anche premeditato per l’altra - tra gli scaffali di un supermarket.
Ora di punta, carrelli che vanno e che vengono e roba che dai ripiani ci finisce dentro per poter depennare dalla lista del «ce l’ho, manca» le derrate alimentari o altri prodotti utili per l’ordinaria amministrazione della casa. È in questa frenetica corsa all’acquisto di cibo e dintorni che si è consumata la lite. Perché mentre gli sguardi fissavano la merce esposta - forse alla ricerca del sottocosto o del due per uno, chissà - le due massaie sono venute a contatto spalla a spalla con conseguenze non certo gravi ma un trauma c’è comunque stato. Apriti cielo! Il «frontale» da supermarket non si è chiuso con un consueto (almeno fino a qualche tempo fa, ora non più, sigh!) «mi scusi»: no, lo scontro ha avviato un contenzioso sfociato in lite e male parole. Ed è terminato con una denuncia per lesioni personali supportata da un referto del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Carmine che parla di malattia del corpo guaribile in cinque giorni.
Ma l’affronto, forse una mancata precedenza tra carrelli o magari vecchie ruggini tra le sfidanti, è stato tale che si è arrivati davanti al giudice di pace.
Insomma, la società del Duemila, stressata e come detto cattiva (i tempi moderni non sono più quelli di Charlie Chaplin), non sopporta nemmeno più i piccoli incidenti da spesa. E pensa che la giustizia debba provvedere a tutto, anche ai tamponamenti (in questo caso un frontale) tra gli scaffali di un supermercato.
Le due signore, comunque, sono state convocate dal giudice Riccardo Vanilli Vaccari al Follone ma per fortuna gli avvocati delle due contendenti sono riusciti a mediare evitando udienze, sfilate di testimoni e magari perizie. Invece, come detto, il buon senso dei legali ha avuto la meglio. Certo, non si è arrivati alla stretta di mano perché si è dovuto mettere mano al portafoglio ma almeno il litigio da carte bollate è stato ricomposto con creanza. La donna denunciata, infatti, ha accettato di riparare il danno e, davanti al giudice di pace, ha consegnato alla parte offesa una banconota da 100 euro oltre a mettere nero su bianco - con tanto di verbalizzazione del cancelliere - le scuse per l’accaduto in bottega. E il giudice, visto il buon esisto del contenzioso, ha emesso la sua sentenza: «Non doversi procedere per estinzione del reato a seguito di intervenuta condotta riparatoria».