Anoressia e bulimia, età media si abbassa anche in Trentino
Una mano tesa per superare la bulimia e l’anoressia. La giunta provinciale di Trento ha recepito con una delibera le «Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione».
In Trentino - sottolinea la Provincia - è già attiva una rete assistenziale per la presa in carico dei pazienti con questi disturbi il cui punto di riferimento è il «Centro disturbi del comportamento alimentare» dell’Azienda sanitaria. Negli ultimi anni sono aumentati i casi maschili, anche se la maggioranza delle persone colpite dai disturbi dell’alimentazione sono donne, e si è abbassata in modo preoccupante l’età di esordio.
Sono cinque i livelli di assistenza individuati dalla giunta: medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, terapia ambulatoriale, terapia ambulatoriale intensiva, riabilitazione residenziale e ospedaliera, ricovero ospedaliero ordinario e di emergenza. Per gli adulti sarà garantito l’accesso alle cure in regime di ricovero ospedaliero presso il reparto di medicina dell’ospedale Santa Chiara di Trento, mentre per l’area infantile sono riservati posti letto presso il reparto pediatria del Santa Chiara. In caso invece di interventi riabilitativi residenziali a lungo o breve termine, i pazienti sono indirizzati presso la comunità riabilitativa terapeutica Maso Zancanella.
Alla rete assistenziale provinciale per la presa in carico dei pazienti con disturbi del comportamento alimentare si è aggiunta anche la casa di cura Solatrix (foto) , che dispone di un nucleo di posti letto dedicati alla riabilitazione intensiva in regime di ricovero, ordinario e diurno, in grado di soddisfare il fabbisogno provinciale e rivolto anche all’utenza extraprovinciale.