Blue Monday: oggi è il giorno più triste dell'anno Ecco come uscirne
Lunedì 21 gennaio, il terzo lunedì del primo mese dell’anno è il Blue Monday, il giorno che ci dovrebbe vedere più tristi e depressi. Come contrastare tutta questa tristezza? Innanzitutto pensando al giorno dopo. Sembra infatti che, dati eDreams, il martedì successivo sia da qualche anno corrispondente ai picchi di prenotazioni per viaggiare (magari pensando ad un weekend nelle capitali europee o comunque a breve raggio). Parigi, Londra e Barcellona quelle più prenotate dopo il Blue Monday nel 2018, seguite dalle romantiche Lisbona e Amsterdam. Insomma una travel therapy contro il blue monday.
Per vari motivi la giornata vira sul depresso. Innanzitutto il primo mese dell’anno coincide spesso con un bilancio del passato, non sempre con un saldo positivo, e con l’idea di avere tutto un anno davanti, di fatica, di routine, di vacanze ancora lontane, di problemi economici e lavorativi. Guardare al futuro con spirito costruttivo e non rassegnato a gennaio sembra una complicazione.
Per allontare il malumore intanto 5 regole d’oro che valgono per tutte le giornate in cui ci svegliamo giù.
Le propone la dottoressa Federica Casale, psicologa e psicoterapeuta di Torino, tra gli esperti di MioDottore
Iniziare la giornata all’insegna del relax: l’esperta consiglia di iniziare la giornata in modo rilassato, evitando «di fare tutto di corsa la mattina appena svegli, ma di concedersi il tempo per una buona colazione, una doccia rigenerante o un’occhiata al giornale. Queste sono piccoli accorgimenti che danno la sensazione di avere un po’ di tempo per sé stessi e che contrastano lo stress»;
Concedersi dei momenti conviviali: una chiacchierata con un collega, un pranzo con un amico oppure una pausa caffè in compagnia sono momenti fondamentali per gestire meglio la giornata, aiutando ad aumentare il buonumore e a sentirsi meno soli e incompresi;
Controllare la respirazione: in presenza di un sentimento di tristezza è utile porre attenzione alla respirazione: il modo di respirare è strettamente connesso allo stato emotivo. Se lunghi e profondi respiri migliorano la lucidità mentale, calmano l’ansia e donano una sensazione di immediato benessere, una respirazione affannosa e affaticata provoca, invece, l’effetto opposto. «È importante prendersi del tempo per fare qualche semplice esercizio di respirazione oppure, in un momento di particolare stress o nervosismo, pensare a come si sta respirando e, se necessario, correggere il tiro», commenta la specialista;
Prediligere un ritorno «soft» alla routine quotidiana: «Sicuramente è buona norma darsi del tempo per rientrare appieno nella routine di tutti i giorni. Non sempre è facile, ma converrebbe reintrodurre gli impegni poco alla volta», afferma;
Regalarsi dei momenti di relax durante la giornata: che siano quattro passi dopo il lavoro, un bagno caldo, un film divertente o qualche pagina di un libro che appassiona, l’importante è cercare di mantenere qualche abitudine piacevole che ci aiuti a staccare dai sentimenti negativi.
Contro il carico extra di malinconia, secondo un sondaggio sugli utenti di Uala.it ci si appella alla compagnia di amici o partner per tirarsi su, o si opta per una coccola di bellezza, che sia dal parrucchiere o in una spa. Solo un utente su quattro ha ammesso di sgarrare con la dieta e di rifugiarsi nella cioccolata. Per il beauty, dall’analisi delle prenotazioni nel Blue Monday 2018 è emerso che i trattamenti più richiesti contro il malumore sono stati manicure, pedicure, ma anche massaggi e sfizi per sentirsi più belle, come l’extension ciglia. Ma il trattamento più prenotato in assoluto è stato il taglio donna, sintomo forse che “darci un taglio” resta l’antidoto alla tristezza preferito da molte.
Il giorno più triste dell’anno è stato stabilito secondo la teoria dello psicologo Cliff Arnall. L’equazione dietro questa ricorrenza per una serie di variabili prese in considerazione (sensi di colpa per i soldi spesi a Natale, distanza dalle prossime vacanze, mancanza di motivazione, condizioni meteo) afferma che questa giornata sia particolarmente difficile e deprimente soprattutto per la generazione Millennials, che avendo più sogni vive più tragicamente lo scontro con la realtà.