Il whisky piace sempre e non teme la Brexit
Mentre la Brexit pone delle incognite sul mercato dei rinomati whisky scozzesi, gli italiani, e soprattutto le italiane, stanno scoprendo con entusiasmo l’universo dei Single Malt e dei Bourbon.
Un tempo questi distillati di cereali si bevevano solo lisci o con ghiaccio, ora le tipologie torbate trovano spazio nei cocktail e nella bottigliera dei professionisti della mixology. Con un consumo di 0,16 litri pro capite l’anno il whisky in Italia supera le barriere elitarie per coinvolgere sempre più appassionati, famiglie, fino ad arrivare a un pubblico giovane. In particolare crescono tra i follower del whisky le donne che si vanno affermando anche come esperte in giurie nazionali e internazionali di settore.
I numeri di mercato restano di nicchia ma crescono in Italia, richiestissime le produzioni giapponesi e torbate, con forme di collezionismo estremo come l’affinamento in botti gemelli per degustarne la differenza e la caccia a rare bottiglie vintage. Con l’ampliarsi della schiera degli appassionati, crescono i festival dedicati a questi spirits, come il Roma Whisky Festival che sabato 2 e domenica 3 marzo presenterà in degustazione circa 2000 etichette di whisky provenienti da: Scozia, Irlanda, Galles, Stati Uniti, Canada, Giappone, India, Francia, Italia, Islanda, Taiwan e Australia.
«In Italia - afferma l’esperto e selezionatore di whisky Pino Perrone - secondo dati del 2014 il consumo pro capite all’anno è di 0,16 litri collocando il Paese al 34/mo posto nella graduatoria mondiale dei consumi. Al primo posto risulta esserci il mercato francese che, con 2,15 litri all’anno pro capite, influenza e fa tendenza nel mondo. Le preferenze degli italiani, in un mercato in crescita a livello mondiale da dieci anni- conclude Perrone - sono indirizzate maggiormente verso il torbato e i prodotti giapponesi con otto persone su dieci che fanno richiesta di quest’ultimi, vincitori negli ultimi anni di 17 premi di categoria internazionale».
Cresce anche l’attenzione per l’architettura ecosostenibile delle distillerie. Al Roma Whisky Festival debutta la Bowmore Room Experience, una mostra dedicata all’architettura e al design nel mondo del whisky. Tra le novità dell’appuntamento - con la direzione artistica di Andrea Fofi, affiancato dai whisky consultant, Pino Perrone, Andrea Franco e la scozzese Rachel Rennie - il Barelegs single malt e small batch proveniente da una distilleria presente nell’isola di Islay (Scozia) e che prende il nome da Magnus III Barelegs, re Vichingo della Norvegia che ha governato le isole della Scozia nel tardo 11° secolo.