Pomodoro, pesce e cereali, la fertilità maschile servita a tavola
Il pomodoro è il principe della tavola, perché il licopene in esso contenuto (che si trova anche in anguria, ananas e papaya), migliora la motilità degli spermatozoi, oltre ad avere in altre quantità effetti positivi anche nel tumore della prostata. Ma ci sono altri cibi che possono venire in aiuto della fertilità maschile, come pesce, molluschi, cereali, vegetali, frutta, e latticini a basso contenuto di grassi. Cibi ricchi in vitamine (E,C,D e folati, di cui sono ricche le verdure a foglia verde).
Una dieta ricca di antiossidanti è il top, mentre il consiglio è limitare carni lavorate, patate, latticini grassi, latte intero, caffè, alcol e bevande zuccherate che hanno mostrato effetti negativi sulla qualità del liquido seminale. A evidenziarlo è il professor Salvatore Sansalone, specialista in Andrologia e docente all’Università di Tor Vergata. L’esperto si concentra sul tema anche perché l’infertilità è un problema di salute pubblica globale che interessa in media il 15% delle coppie in età riproduttiva: fattori attribuibili al maschio sono responsabili di un 25-30% dei casi. Per tutti una dieta sana è uno di pilastri, insieme a periodiche visite di controllo. In coloro che hanno parametri seminali alterati è possibile prescrivere una vera e propria «terapia a base di supplementi antiossidanti» per sopperire a carenze dietetiche. Integratori a base di beta carotene, folati, zinco e vitamina C possono determinare un miglioramento.
«Carnitina, Coenzima Q10, vitamine del gruppo B ed L-arginina insieme alla vitamina C - spiega l’esperto - possono essere prescritti in persone con infertilità idiopatica, ossia coloro per i quali non esiste una causa conosciuta. Questo permette di mantenere i dannosi radicali liberi sotto controllo, migliorando la qualità del liquido seminale e l’integrità del Dna spermatico». La ricerca si è concentrata anche sugli acidi grassi omega 3 in considerazione del fatto che gli stessi spermatozoi contengono un’elevata proporzione di acidi grassi polinsaturi che giocano un ruolo cruciale nel concepimento.