La nuova felicità? Restare offline
La nuova felicità? Restare offline. Per il bene di tutti. Se non usi lo smartphone al ristorante, ad esempio, il dolce è gratis nelle catene Le Pain Quotidien degli Stati Uniti. In alcuni hotel di lusso, come il Mandarin Oriental di New York, si può richiedere il servizio ‘no wi-fi’ fra le amenities e la ‘digital detox’ è nel menù della Spa, dove i telefonini vanno depositati all’ingresso (e all’uscita vengono riconsegnati puliti e lucidati). Chi ama il ‘fai da te’ può invece provare le nuove App per lo smartphone che frenano a monte il flusso di connessioni e il bombardamento social oppure passare al dumb-phone (cellulari vecchi stampo, senza connessione internet), come fanno sempre più manager e ricconi londinesi.
Siamo troppo appiccicati al telefonino e dopo l’abbuffata digital seguirà la dieta. Il 2019 è infatti l’anno dell’astinenza digitale e delle vacanze dal telefonino? Niente internet, niente social, niente followers è il nuovo lusso per i sempre più numerosi ‘tecnofobici’ che non vogliono più essere sempre reperibili e vanno alla ricerca di nuovo relax, contemplazione, rapporti con gente in carne ed ossa e natura come fonte di felicità, pace e nuove forze.
Il fenomeno è stato analizzato all’ultimo Global Wellness Summit (GWS) svolto a Cesena. Gli ‘scollegati’ nel 2018 sono scesi al 37%, erano il 50% nel 2017. Il lavoro richiede di essere sempre più reperibili e la fame da rapporti social fa il resto perciò non si riesce più a staccare gli occhi dallo schermo dello smartphone. Cresce così il popolo degli infelici digitali sempre sotto pressione. Ha dichiarato l’economista inglese Thierry Malleret al Summit di Cesena: “Non siamo tutti già tecnofobici ma il 2018 è stato l’anno del battesimo di chi, a forza di essere sempre reperibile o dipendente da internet, si sente male, più infelice e perfino meno produttivo. Il 2019 sarà quindi l’anno del recupero del proprio stato mentale restando ‘unplugged’.
Il 59% degli americani si sente troppo distratto a causa del lavoro che lo segue con lo smartphone anche durante le vacanze, attesta una vasta indagine sulle famiglie in viaggio negli States condotta da Alamo Rent a Car. La percentuale media dei ‘sempre connessi’ nel tempo libero è scesa dal 36% al 27% nel 2018. Anche ‘condividere’ le proprie vacanze con i colleghi tramite selfie e fotografie postate sui social è in declino. I millennials sono i più ‘tecnofobici’ e i nati fra il 1980 e il 2000 che non si staccano mai dai social anche durante le ferie sono scesi dal 68% al 38% in un anno.
Spiegano gli analisti del report GWS: “La reazione contro Big-Tech è appena iniziata. Aumentano le ricerche che attestano i disastrosi effetti delle connessioni digital e social costanti sul nostro cervello e sulla felicità. Siamo al punto che la tech-addiction è pari alla dipendenza da fumo di una decina di anni fa’, in cui si assistiva ad una iniziale riluttanza dei cittadini a riconoscerne gli effetti negativi sulla salute ma anche ad una presa di coscienza che è aumentata di anno in anno. Il mondo del wellness di lusso quindi si focalizza sempre di più su questo aspetto e offre soprattutto tempo ‘off’ e cure per digital addicted”.
Il business del benessere abbandona la tecnologia e prende una piega perfino monastica in nome del silenzio rigenerante e trattamenti rilassanti a zero innovazione hi-tech, niente wi-fi e niente social. Il report mondiale cita l’Italia come fonte per ritemprarsi dall’overdose di smarpthone: dall’ Eremito di Parrano, monastero ristrutturato vicino ad Orvieto che propone pacchetti silenzio, nessun wi-fi, sale illuminate da candele e ‘ritiri benessere’ di 50 ore, al faro di Capel Rosso, sull’Isola del Giglio, che offre corsi di digital detox immersi nella natura. Aumenta inoltre il numero dei club del fitness, dei centri yoga, tai-chi e di meditazione in cui è caldamente sconsigliato l’uso del cellulare.
Per contenere il generale e crescente malcontento ‘digitale’ è possibile infine modificare le impostazioni del proprio smartphone con applicazioni anti-social. Di successo l’App ‘Off the Grip-digital detox’ che filtra l’uso del cellulare a cena, la notte e blocca il tempo in cui si è online se si supera il limite stabilito. Supera i 100.000 download l’App ‘Stay Focused – App Block’ che aiuta a concentrarsi sul lavoro o durante lo studio bloccano i social a tempo. Il business si fa interessante tanto che anche la rinomata giornalista fondatrice dell’Huffington Post, Arianna Huffington, ha fiutato le nuove dipendenze digitali fondando l’App ‘ThriveAway’ per settare limiti orari ad email, Apps, notifiche e tempo passato avanti allo schermo.