Bimbo autistico rifiutato E' gara di solidarietà per prendersi cura di lui
È gara di solidarietà per prendersi cura del ragazzino di 11 anni con diagnosi di autismo affidato al Tribunale dei minori dopo che i genitori lo hanno rifiutato.
A Casa Sebastiano, in Val di Sole, stanno arrivando richieste di informazioni e la disponibilità di associazioni pronte a dare una mano e anche la Provincia di Trento ha promesso di intervenire.
«Sto vagliando con i servizi preposti l’ipotesi di ospitare temporaneamente presso una struttura trentina il bambino che in questo momento risulta affidato ai servizi sociali di non sappiamo quale città. A questo proposito rivolgo un appello pubblico affinché l’operatrice sociale che ha chiamato Casa Sebastiano e che non ha lasciato i propri recapiti, contatti l’assessorato o gli uffici del dipartimento per capire meglio le loro richieste e concordare eventuali interventi al fine di ridurre, se possibile, la sofferenza di questo bambino e trovare una soluzione condivisa», ha dichiarato l’assessora alla Salute, Stefania Segnana.
Alla struttura era arrivata la telefonata dagli assistenti sociali di un’altra regione che chiedevano una sistemazione per il ragazzino, ma Casa Sebastiano è un centro diurno e residenziale autorizzato ad ospitare ragazzi con più di 16 anni, quindi non era possibile accoglierlo.
La pubblicazione della storia, però, sembra aver mosso qualcosa: «Noi abbiamo dato visibilità a questa storia perchè ci è sembrato giusto non fare cadere nel vuoto questo grido di aiuto. Bisogna che ci muoviamo, apriamo gli occhi e cerchiamo, tutti assieme, di dare una mano», dichiara all’Ansa Elena Gabardi, pedagogista di Casa Sebastiano.
È lei ad aver ricevuto la telefonata dall’assistente sociale di un’altra regione che chiedeva disponibilità ad accogliere il bambino.
«In molti si stanno anche rendendo disponibili per dare un aiuto e questo ci riempie il cuore di speranza. Diverse associazioni e strutture ci hanno contattato per offrire aiuto al piccolo e alla famiglia, molte persone e famiglie addirittura si stanno offrendo per l’affido o l’adozione», riferiscono gli operatori della struttura di Coredo, in valle di Non. La Fondazione Trentina per l’autismo, inoltre, garantisce di poter dare il suo supporto ai genitori del bambino, che «possono rivolgersi a noi da subito», dicono gli operatori.
Anche l’istituto Serafico di Assisi, specializzato nella riabilitazione di giovani con plurime disabilità fisiche, psichiche e sensoriali si è attivato offrendo la sua «disponibilità» e raccogliendo una sollecitazione della comunità francescana del Sacro Convento, che ha espresso «dolore» per la vicenda del bambino.