Lockdown, molti hanno smesso di fumare ma altri lo hanno fatto più di prima
Durante il lockdown, in Italia 630mila fumatori di sigarette tradizionali hanno smesso, ma chi non ci è riuscito ha aumentato il numero di sigarette fumate.
Complessivamente i fumatori hanno raggiunto quota 9 milioni e 800 mila, pari al 18,4% della popolazione. Lo afferma uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Mario Negri, l’Università Vita-Salute S. Raffaele, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete Oncologica (Ispro) e la Doxa, presentato in vista della Giornata Mondiale senza tabacco del 31 maggio.
La prevalenza dei fumatori nella popolazione generale durante il lockdown è passata dal 23,3% al 21,9%, 1,4 punti percentuali in meno che corrispondono ad una stima di circa 630 mila fumatori in meno (circa 334 mila uomini e 295 mila donne). Hanno cessato il consumo di sigarette circa 206 mila giovani tra 18-34 anni e 270 mila tra 35 e 54 anni.
Parallelamente ci sono stati 436mila svapatori in più durante il lockdown. Gli utilizzatori di sigaretta elettronica prima del lockdown erano l’8,1% durante il lockdown tale percentuale è salita al 9,1%.
Inoltre, si legge nel rapporto, un altro 3,5% della popolazione pur non cessando completamente il consumo dei prodotti del tabacco, ha diminuito la quantità consumata. Del 9,0% della popolazione che non ha smesso, circa 3,9 milioni di persone, ha invece aumentato o iniziato il consumo di tabacco. «I dati dell’indagine - afferma Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e doping dell’Iss - ci dicono che il fumatore fortemente motivato ce la può fare a smettere e che situazioni di particolari emergenza sanitaria possono diventare una grande opportunità di salute».
Per quanto riguarda le sigarette elettroniche gli utilizzatori prima del lockdown erano l’8,1% della popolazione italiana, ed è salita al 9,1% con un incremento pari a circa 436.000 persone. Gli utilizzatori di prodotti a tabacco riscaldato erano il 4,1% degli italiani, ovvero circa 1.787.600 persone, e sono saliti al 4,4% con un incremento pari a circa 130.800 persone.