Vaccini covid, Londra rassicura «Ben tollerate le prime dosi Da evitare su soggetti allergici»
Il vaccino anti covid di Pfizer/BioNTech, di cui la Gran Bretagna ha avviato ieri la somministrazione su alcune migliaia di persone, è stato "ben tollerato" durante la sperimentazione e non è al centro di alcuna "preoccupazione seria di sicurezza".
Lo ha detto un portavoce della stessa Pfizer citato dai media dopo le notizie sulla reazione allergica non grave manifestata da due delle prime persone vaccinate, due operatori sanitari 40enni, e la raccomandazione dell'autorità britannica sui farmaci (Mhra) di non sottoporre a vaccinazione chi abbia "una significativa storia clinica" di allergie alle spalle.
L'autorità nazionale di controllo sui farmaci (Mhra) ha raccomandato - infatti - oggi di non sottoporre a vaccinazione anti Covid chi abbia alle spalle una storia clinica di "significative" reazioni allergiche.
L'indicazione è arrivata dopo che due delle centinaia di persone a cui è stato somministrato il vaccino Pfizer/Biontech nel Regno Unito - primo Paese ad aver dato il via ieri alla distribuzione pubblica, dopo il via libera dato nei giorni scorsi dalla stessa Mhra - hanno avuto reazioni allergiche.
La Gran Bretagna è il primo Paese al mondo per quanto riguarda l'impiego di questo vaccino. Cina e Russia stanno invece stanno procedendo già da qualche tempo con l'inoculazione dei rispettivi vaccini sviluppati in proprio.
"Non voglio pregiudicare il lavoro dei nostri esperti sui vaccini di Pfizer e Moderna, ma posso anticipare che la visione preliminare dei dati che abbiamo ricevuto il primo dicembre è positiva per quanto riguarda efficacia e sicurezza". Lo afferma la direttrice dell'Ema, Emer Cooke, in un'intervista a Repubblica e ad altri quotidiani internazionali in cui annuncia: "Probabilmente ci esprimeremo il 29 dicembre per Pfizer e il 12 gennaio per Moderna".
"Dobbiamo ancora controllare la qualità della catena di produzione e la capacità delle aziende di preparare il rimedio su larga scala. Su questi aspetti i nostri esperti hanno domandato informazioni addizionali, così come abbiamo chiesto ulteriori dettagli sulla sicurezza. È uno scambio di informazioni costante, che svolgiamo su base giornaliera", spiega Cooke, che assicura: "In Europa il processo di autorizzazione è indipendente, non ci sentiamo sotto pressione politica.
La pressione semmai è scientifica perché vogliamo essere certi di fare il meglio per i cittadini". In merito a possibili effetti collaterali, "con l'autorizzazione predisporremo misure stringenti di monitoraggio su tutta la popolazione, inclusi gli anziani", sottolinea Cooke.
"I produttori dovranno farci rapporto su qualsiasi evento negativo e ogni mese dovranno inviarci i dati sull'andamento delle vaccinazioni. Così potremo capire se eventuali casi sono legati alla vaccinazione, a particolari". Chi dovrà ricevere per primo il vaccino "è una decisione che spetta alle autorità nazionali. Ma dobbiamo dire subito che il vaccino non è una bacchetta magica, la popolazione - evidenzia - dovrà continuare a seguire tutte le restrizioni come mascherina, igiene e distanziamento perché all'inizio non ci saranno dosi per tutti e anche dopo, ancora per un certo periodo, fino a quando l'impatto del vaccino non sarà del tutto chiaro".
Il vaccino AZD1222, sviluppato da AstraZeneca e dall'Università di Oxford, ha mostrato di avere un'efficacia del 62,1% se somministrato in due dosi intere, e del 90% nei volontari che hanno ricevuto mezza dose seguita da una dose intera. E' quanto emerge dall'analisi provvisoria degli studi di fase III, pubblicata sulla rivista Lancet. Il vaccino è risultato efficace nel prevenire la malattia Covid-19, senza casi gravi e senza ricoveri oltre 21 giorni dopo la prima iniezione.