Il pesce sulla nostra tavola di Natale: meno plastica, più scelte sostenibili
Il pesce è il protagonista del 75% delle tavole della vigilia di Natale ma pur rispettando la tradizione del 24 dicembre 'in magro' bisogna darsi da fare per proteggere le risorse ittiche, minacciate dalle pressioni della pesca eccessiva, dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Un uso consapevole su cui richiama l'attenzione MSC Marine Stewardship Council, organizzazione non profit, per un Natale all'insegna del rispetto degli oceani e della vita in essi contenuta: piccole accortezze con un grandissimo effetto a catena.
I consigli sono per le feste ma valgono davvero tutto l'anno
1. A tavola, pescato sostenibile
In Italia, il Natale è il periodo dell’anno in cui si consumano più prodotti ittici: secondo una ricerca pubblicata lo scorso anno da Fedagripesca - Confcooperative, la spesa per pesce, molluschi e crostacei consumati alla sola Vigilia supera i 500 milioni di euro. Davanti un consumo così importante diventa evidente l’enorme impatto positivo che si avrebbe da un consumo ittico sostenibile. Ma questo cosa significa nella pratica? Significa acquistare prodotti ittici provenienti da stock in salute, gestiti responsabilmente e con il minimo impatto sull’ecosistema. La presenza del marchio blu di MSC sulla confezione assicura che tutte queste condizioni siano state rispettate secondo rigorosi principi scientifici, e garantisce inoltre la tracciabilità in ogni step della catena di approvvigionamento. Il marchio si trova su molti prodotti surgelati, in conserve e pet food per gli amici animali.
2. …o allevato responsabilmente
In momenti di grande richiesta come quello delle feste, i prodotti ittici da acquacoltura rappresentano un’altra forma di contrasto alla pesca eccessiva. Il marchio di Acquaculture Stewardship Council - ASC certifica che questi provengono da allevamenti responsabili, che minimizzano i propri impatti ambientali e sociali.
3. Evita la plastica usa e getta
La più famosa è l’isola di plastica nel nord dell’oceano Pacifico, di una dimensione stimata 1,6 milioni di km quadrati (tre volte la Francia); ma non occorre certo andare così lontano per trovare accumuli di plastica galleggianti nelle acque. In queste feste, ma anche oltre, evitiamo dunque bottiglie e stoviglie usa e getta, e prestiamo sempre molta attenzione alla raccolta differenziata, assicurandoci di utilizzare sacchetti realmente biodegradabili per la raccolta della frazione umida.
4. Aziende impegnate nella sostenibilità
Quando fai la spesa, scegli quei brand che fanno della sostenibilità una missione. Prediligi alimenti di provenienza biologica, che evitano il riversamento di pesticidi nelle acque dei fiumi e dei mari: secondo l’Ispra, questi sono presenti nel 67% delle acque superficiali.
5. Attenti allo scarico
Un po’ di olio esausto giù per lo scarico, che male fa? Tantissimo! Danneggia le tubature e i sistemi di depurazione delle acque, e quando raggiunge mari e fiumi, forma una patina sulla superficie impedendo ai raggi solari di passare, alterando di conseguenza l’equilibrio degli ecosistemi. Fritto misto alla romana, pettole, struffoli e zeppole: finito di friggere tutto il possibile, raccogliamo l’olio esausto in un flacone da consegnare all’isola ecologica.
6. La pulizia… naturalmente
Attenzione anche ai detersivi utilizzati per far risplendere casa, pentole e stoviglie: quelli chimici contengono solfati e derivati del petrolio con un elevato impatto sull’ambiente. Quando raggiungono mari e fiumi attraverso le fognature causano la proliferazione di micro alghe che entrano in competizione con i pesci per l’ossigeno - un fenomeno conosciuto come eutrofizzazione. Facciamo la nostra parte usando solamente detersivi naturali al 100%, realizzati esclusivamente con materie prime di origine vegetale.
7. Regali che valgono per due
La gioia della condivisione è doppia se il regalo ha un buon fine: via libera quindi a borracce (che risparmiano l’acquisto di bottiglie di plastica), oggetti riciclati o venduti da organizzazioni non profit che destinano parte del ricavato alla conservazione degli ecosistemi marini. In commercio si trovano anche diversi oggetti realizzati riciclando reti da pesca abbandonate: un modo creativo e innovativo per contribuire a risolvere il problema degli attrezzi fantasma, strumenti e reti di pesca dismesse e perse in mare che mettono in pericolo la vita dei suoi abitanti.
8. Proteggiamo noi, ma anche l’ambiente
L’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha stimato che nel 2020 saranno tra 160mila e 440mila le tonnellate di mascherine da smaltire con il fuoco purificatore. Se anche solo l’1% delle mascherine utilizzate durante le feste venisse smaltito in modo non corretto, si avrebbero milioni di mascherine disperse nella natura, comprese le acque di fiumi e mari. Anche a Natale, continuiamo a proteggerci dal virus, ma non dimentichiamo di proteggere anche l’ambiente smaltendo correttamente le mascherine nei rifiuti indifferenziati.
9. Una passeggiata benefica
Se l’organizzazione di eventi di pulizia delle spiagge è controindicata per via dei possibili assembramenti, niente vieta di raccogliere i rifiuti abbandonati nella natura durante la passeggiata per smaltire il pranzo di Natale, o per prendere una boccata d’aria tra una sessione di smart working e l’altra.
10. Viaggia…dal tuo divano
Se in questo momento prendere un treno o un aereo è da evitare, niente ci impedisce di viaggiare con la mente. L’offerta di documentari alla scoperta delle meraviglie dei mari è su tutte le piattaforme video. Oppure, nella speranza di tempi migliori, puoi programmare il tuo prossimo viaggio a supporto dei nostri mari cercando organizzazioni che propongono campi estivi di eco-volontariato ambientale per i più giovani e non solo!