Vaccino AstraZeneca, già oggi l'Aifa potrebbe alzare il limite massimo di età (ora 55 anni)

Sulla possibilità di somministrazione del vaccino AstraZeneca anche agli over-55, il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, a Uno Mattina, ha spiegato che "probabilmente anche noi rivaluteremo, se occorre, questo suggerimento che era derivato, né più né meno, dagli studi clinici di validazione". 

Nel pomeriggio di oggi, martedì, si terrà una riunione tra gli esperti del ministero della salute, dell'Agenzia italiana del farmaco e anche rappresentanti delle Regioni per decidere in merito alla possibilità di somministrare il vaccino anche agli over-55.

L'Agenzia europea per i medicinali aveva autorizzato il vaccni anglo-svedese senza limitazioni anagrafiche; in Gran Bretagna viene somministrato a persone di tutte le età, in Germania e in Francia si è posto il limite a 65 anni.

Intanto una portavoce della Commissione europea ha detto che "Moderna ci ha annunciato qualche ritardo nelle consegne di febbraio, che saranno recuperate a marzo".

Sulla trattativa che, secondo notizie circolate sulla stampa tedesca, sarebbe in corso per un contratto di preacquisto per ulteriori 150 milioni di dosi con l'azienda biotech americana Moderna (con cui l'Ue ha già un accordo per complessive 160mln di dosi) la portavoce ha risposto "non commentiamo sui negoziati in corso".

Frattanto, I sindaci delle 14 città maggiori d'Italia (Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze, Genova, Venezia, Bari, Cagliari, Catania, Messina, Reggio Calabria) hanno incontrato il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, per parlare della campagna di vaccinazione, delle criticità e per avanzare proposte. Al termine della riunione, presieduta da Antonio Decaro in qualità di presidente dell'Anci e di sindaco di Bari, è emersa la volontà di collaborare per la migliore riuscita possibile della campagna di vaccinazione. 

Una campagna, spiega una nota, che per essere di massa non potrà prescindere dal lavoro che i sindaci dovranno coordinare in ogni città media o grande.

Decaro ha chiesto chiarezza sugli oneri: i sindaci offriranno gli impianti, le strutture per stabilire punti di vaccinazione, ma per servizi come pulizia e custodia, occorrerà far fronte a spese straordinarie che non potranno essere sostenute dai Comuni.
 
Su questi punti, Decaro ha inviato una lettera alla neoministra agli Affari regionali e alle Autonomie locali, Gelmini. 

Nella lettera alla ministra Gelmini, Decaro ha rinnovato la "disponibilità a proseguire lungo la strada della leale collaborazione e del massimo impegno a condividere strumenti e obiettivi per garantire al Paese il superamento dell'emergenza e la rapida ripartenza. In virtù di questa disponibilità, ti rappresento l'opportunità di un coinvolgimento diretto dell'Anci nell'ambito del lavoro e del confronto in atto per la definizione di alcuni aspetti essenziali del piano vaccinale in favore della popolazione".

"Imprimere il massimo dell'accelerazione possibile per raggiungere l'immunità di gregge è l'obiettivo prioritario che deve vedere tutte le Istituzioni, soprattutto quelle territoriali, coinvolte ed impegnate in questo sforzo. Pertanto, non esitare a coinvolgere il sistema delle autonomie locali nel processo di pianificazione riguardante, in particolare, l'individuazione delle strutture e dei luoghi per la somministrazione vaccinale, al fine di garantire una diffusione il più possibile capillare su tutto il territorio", conclude la lettera.

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