In Trentino si accelera per proteggere i fragili, quasi 40 mila le persone che hanno ricevuto anche il richiamo
Superata quota 113 mila le dosi somministrate, mentre Roma ufficializza la linea che assicura la priorità agli anziani e alle altre persone vulnerabili. Anche nel week-end si proseguirà senza rallentamenti a Trento, Rovereto e Mezzolombardo
TRENTO. Il Trentino si sta avvicinando alla soglia di un quinto della popolazione residente coperta con almeno una dose di vaccino.
Anche oggi e domani, data la buona disponibilità di dosi, si prevede di proseguire con intensità nei punti vaccinali di Trento, Rovereto e Mezzolombardo.
Secondo l'aggiornamento diffuso ieri dal'Apss i vaccini somministratie hanno raggiunto quota 113.145, dei quali 37.773 sono richiami e quasi la metà (50.438) riguardano persone ultraottantenni.
Per quanto riguarda la fascia di età 70-79 anni si contano al momento 17.497 somministrazioni.
Va ricordato che il governo ha deciso che la percentuale di persone fragili vaccinata sarà ora un parametro importante per consentire via via le riaperture di attività su base territoriale.
A livello nazionale, il report ufficiale riportava stamattina, aggiornamento delle 6, un totale di 12.509.898 dosi somministrate e quasi quattro milioni (3.812.342) persone immunizzate anche con il richiamo.
In termini di dosi utilizzate su quelle disponibili, circa la metà delle regioni viaggia oltre l'80% e cerca un equilibrio minimo per evitare problemi di approvvigionamento per i richiami. Valle d'Aosta e Veneto sono in vetta (rispettivamente 89,5% e 88,6%), il Trentinoè ottavo (82%).
Per quanto riguarda la copertura delel categorie fragili, il dato nazionale indica che a over 80 e ospiti di case di riposo sono andati meno di 5 milioni di vaccini, cioè in media circa il 40% del totale, con oscillazioni nei dati regionali fra chi ha accelerato di più sugli anziani (come lo stesso Trentino) e chi è andato più lentamente.
Firmata frattanto una nuova ordinanza del commissario straordinario Francesco Figliuolo: per i vaccini priorità agli over 80 e alle persone fragili. Il provvedimento, coordinato con il ministero della Salute, recepisce quanto indicato dal premier Mario Draghi.
Si tratta peraltro di una prassi che varie realtà locali, come il Trentino, hanno seguito fin dal'inizio, compatibilmente con le indicazioni delle autorità sanitarie centrali, che nella prima fase avevano escluso l'utilizzo del vaccino AstraZeneca su persone oltre i 55 anni, oraè il contrario, con il limite minimo fissato a 60 anni.
Le categorie di priorità indicate dal ministero della Salute permangono ma vengono temperate con il criterio dell'età. Chi ha già iniziato il ciclo vaccinale lo terminerà. L'ordinanza, si legge nel testo, risponde all'esigenza "di dover procedere con la massima celerità a vaccinare coloro i quali, dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, risultano più vulnerabili qualora infettati dal virus SARS-CoV-2".
In linea con il Piano nazionale del ministero della Salute approvato con decreto del 12 marzo 2021, la vaccinazione rispetta il seguente ordine di priorità: persone di età superiore agli 80 anni; persone con elevata fragilità e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle Raccomandazioni ad interim, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari; persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di età compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (l'ex AstraZeneca).
Parallelamente a queste categorie, si legge, "è completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, in prima linea nella diagnosi, nel trattamento e nella cura del Covid-19 e di tutti coloro che operano in presenza presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private. A seguire, sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l'ordine indicato. Le persone, che hanno già ricevuto una prima somministrazione, potranno completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino".