Referendum per l'eutanasia legale, corsa per firmare anche a Trento
Per l'iniziativa dell'associazione Luca Coscioni sono necessarie 500.000 firme entro il 30 settembre. La questione del fine vita per persone gravemente malate in modo irreversibile. Da pochi giorni in vigore una legge simile in Spagna: eutanasia o suicidio assistito possono essere richiesti da persone affette da una patologia "grave, cronica e disabilitante", che provochi "una sofferenza insopportabile".
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TRENTO. Sono 1.150 firme le firme a sostegno del referendum sull'eutanasia legale raccolte in due giorni a Trento (nalla foto il gazebo in centro).
Lo comunicano i promotori dell'iniziativa.
"È stato un vero e proprio successo il banchetto proposto dal comitato provinciale trentino, il quale ha dovuto correre ai ripari recuperando all'ultimo ulteriori moduli vidimati.
Infatti, nella più rosea delle ipotesi si era ipotizzato un totale di 700 firme", si legge in nota in cui si precisa che "a breve sarà possibile firmare nei comuni più popolosi del Trentino e in un momento successivo anche negli altri. Inoltre, tramite la pagina Facebook e Instagram, saranno resi noti tutti i banchetti proposti in provincia".
Il referendum per l'eutanasia legale è stato depositato su iniziativa dell'Associazione Luca Coscioni lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione.
Il testo prevede una parziale abrogazione dell'art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per 'eutanasia attiva' (sul modello olandese o belga).
"Se entro il 30 settembre non saranno consegnate in Corte di Cassazione almeno 500.000 firme autenticate e certificate non sarà più possibile in questa legislatura approvare il referendum", quindi significa nella migliore della ipotesi "avere una legge tra, 4 o 5 anni, forse 7-8 anni".
Sono parole di Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, in occasione della Conferenza stampa per l'avvio della raccolta firme sul referendum per l'Eutanasia.
Un referendum reso necessario, ha precisato, dal fatto che "la sentenza della Corte costituzionale tiene fuori due fattispecie di pazienti: chi non è tenuto in vita da sostegni vitali, ad esempio i malati di cancro come Daniela, e i pazienti che non sono in grado di darsi la morte da soli, perché immobilizzati totalmente e che quindi avrebbero bisogno dell'eutanasia.
Ecco perché è urgente in questo momento la mobilitazione per la raccolta delle firme". Chiunque, ha concluso Cappato, "può partecipare alla campagna referendaria, che vede già oltre 5.000 volontari che si sono registrati e centinaia di autenticatori".
Tra le altre persone malate assistite dall'associazione Coscioni, c'è Mario che si era visto negare da Asl e Tribunale la possibilità di accedere al suicidio assistito.
È notizia di questo mese che, con una nuova ordinanza storica e la prima del genere in Italia, il Tribunale di Ancona ha ribaltato la decisione precedente, imponendo alla Asl di verificare le condizioni del paziente per accedere al suicidio assistito, attuando di fatto la sentenza Cappato.
In Spagna l'eutanasia è legale da tre giorni.
La norma è stata approvata definitivamente in Parlamento lo scorso marzo e ha concesso tre mesi per permettere alle regioni di adattarvisi.
Stabilisce che l'eutanasia (la morte indotta direttamente da un professionista sanitario) o il suicidio assistito (cioè il decesso autoindotto grazie ad un farmaco prescritto da un medico) possono essere richiesti da persone affette da una malattia "grave e incurabile" o da una patologia "grave, cronica e disabilitante", che provochino "una sofferenza insopportabile".
La prestazione è garantita dal sistema sanitario nazionale e vi ha diritto chi è residente nel Paese iberico da almeno 12 mesi. Non tutti i nodi sull'applicazione della nuova legge sono però già sciolti.
Ad esempio, alcune regioni non hanno ancora creato gli organismi preposti alla valutazione delle richieste di aiuto a morire, le commissioni di garanzia.
Un altro punto discusso è quello dei medici obiettori di coscienza: in alcuni territori sono state create delle liste dei professionisti che si rifiutano di praticare l'eutanasia, ma c'è chi critica questa strategia sostenendo che così alcuni potrebbero essere spinti a iscriversi a priori e invece sarebbe meglio che la riflessione sull'obiezione avvenisse caso per caso.
C'è anche da tenere in conto la tenace opposizione manifestata dagli ambienti più conservatori di un Paese all'avanguardia in molti aspetti riguardanti i diritti civili e allo stesso tempo di tradizione fortemente cattolica, nel quale il dibattito sull'eutanasia è aperto da più di vent'anni (emblematica la vicenda di Ramón Sampedro raccolta nel film premio Oscar Mare Dentro, del 2004).
Due delle principali formazioni politiche in Parlamento, il Partito Popolare (centro-destra) e Vox (ultradestra), hanno presentato ricorso contro la nuova legge presso la Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi a riguardo.
Oltre alla Spagna, l'eutanasia è praticata legalmente in Belgio, Olanda, Lussemburgo, Canada e Colombia. A novembre entrerà in vigore in Nuova Zelanda.