Ferro (Apss): preoccupazione per l'aumento dei ricoveri covid e i rischi di sospendere operazioni chirurgiche su malati gravi di cancro o di cuore
Il direttore dell'Azienda sanitaria ha ribadito che se non ci fossero persone non vaccinate la situazione negli ospedali sarebbe gestibili, ora invece è emergenza e si naviga a vista, mentre aumentano i ricoveri causati dal coronavirus e si prevede la diffusione anche in Trentino della più contagiosa variante Omicron. Coppola: ma la Provincia non intende potenziare gli ospedali?
OMICRON Individuato il primo contagio
TRENTO. "Nei prossimi giorni è probabile che compaia la variante Omicron anche in Trentino, anche in ragione dell'arrivo di numerosi turisti".
Lo ha detto ieri pomeriggio, in conferenza stampa, il direttore generale facente funzione dell'Azienda per i servizi sanitari della Provincia di Trento, Antonio Ferro.
Poche ore dopo è arrivata la notizia del primo contagio Omicron individuato in provincia: si tratta di una persona che non presenta sintomi seri e si trova a cas ain isolamento.
Sul rischio di interruzione dell'attività chirurgica, Ferro ha evidenziato come al momento si stia lavorando "a fisarmonica per limitare i danni".
"Abbiamo un piano - ha precisato il direttore - che prevede l'aumento di ricoveri in rianimazione a Rovereto, dove ci sono 15 grossi interventi a settimana, per evitare il sovraccarico su Trento (dove gli interventi significativi per tumori impattanti e malattie cardiovascolari sono 25 o 30 a settimana)".
Ferro ha sottolineato l'impatto che i crescenti ricoveri per covid posono avere sulle attività dedicate a malati gravi, specie cardiovascolari o onclogici, che abbisognano di interventi chirurgici con assistenza poi in terapia intensiva: il rischio è che si sospendano operazioni e che nel frattempo queste patologie si aggravino.
A quanto riferito, ad oggi non vi sono persone positive alla variante Omicron sul territorio provinciale.
"Chiediamo grande attenzione per le prossime festività e lanciamo un appello per terza dose per chi ha passato i cinque mesi dal primo ciclo.
Se tutti fossimo vaccinati regolarmente, avremmo un numero di ricoveri bassissimo, mentre ci troviamo quasi 400 contagi in un giorno. Si tratta di numeri che si riflettono in modo pesante sul nostro sistema sanitario", ha detto Ferro.
Sulla questione ospedali interviene anche la consigliera provinciale di Europa Verde Lucia Coppola, che ha presentato un'interrogazione alla giunta.
"È di oggi - scrive - la notizia, apparentemente supportata da semplici indicazioni da parte della Direzione Generale dell’ APSS di Trento tramite la direzione del Servizio ospedaliero provinciale (SOP), che da lunedì prossimo verranno sospese tutte le attività chirurgiche ordinarie (interventi programmati) e che non vi è alcuna garanzia sulla possibilità di effettuare anche gli interventi ritenuti fino ad oggi urgenti, specie per quanto riguarda l’ospedale di Rovereto.
Tale decisione, non suffragata al momento da alcuna direttiva da parte degli organi competenti, sembrerebbe legata alla necessità di incremento di posti letto presso i reparti di rianimazione di Trento e Rovereto, attualmente saturi, per il costante incremento dei ricoveri ospedalieri per pazienti Covid che necessitano di trattamento intensivo, con conseguente maggior richiesta di personale ad essi dedicati.
Il previsto aumento dei pazienti che dovranno rivolgersi alle cure ospedaliere, non solo per le problematiche covid correlate, ma anche per altre patologie tipiche del periodo invernale e per l’incremento del flusso turistico legato al periodo natalizio e alla stagione sciistica, rischia pertanto di far letteralmente implodere l’intero servizio sanitario provinciale, con conseguente impossibilità di garantire le cure primarie specie quelle chirurgiche, per l’intera popolazione trentina e non.
Ben presto inoltre anche l’ospedale di Trento, già in affanno, non riuscirà ad assorbire l’afflusso di pazienti trasferiti per “stato di necessità” dagli altri ospedali trentini per indisponibilità di sedute operatorie o per necessità di centralizzazione in caso di rischio elevato per patologie associate".
Coppola chiede dunque al presidente, Maurizio Fugatti, se intenda informare la popolazione rispetto alla attuale situazione anche al fine di divulgare norme di comportamento tali da limitare al massimo la necessità di dover ricorrere alle cure ospedaliere.
Se la direzione dell'Apss, tramite la Direzione del Sop, intenda emanare urgentemente delle direttive specifiche da trasmettere ad ogni singola Unità Operativa di area chirurgica ospedaliera provinciale, con particolare riferimento alle modalità e tipologia di pazienti necessitanti di trattamento chirurgico urgente, da trasferire a Trento o ad altri ospedali extra provinciali che non possono essere operati presso l’ospedale di Rovereto, Tione, Cles , Cavalese e Arco, per indisponibilità di sedute operatorie o necessità di centralizzazione;
Infine, se si siano adottate delle misure di potenziamento in termini di risorse umane e strumentali presso l’ospedale di Trento per far fronte all’aumento dei pazienti che, verosimilmente, già da lunedì prossimo dovranno essere trasferiti dagli altri ospedali provinciali".