Salute / Lo spettacolo

Tumore al seno: in scena diagnosi, cure e paure: il monologo di Giulia Toniutti

«La storia di Roberta è quella di tante altre donne»: a teatro lo spettacolo "Se.No.", nuova produzione trentina di Arditodesio. Gli incassi dell'evento saranno destinati ai progetti della Breast Unit

di Patrizia Todesco

TRENTO. La protagonista si chiama Roberta e il suo è un monologo che racconta però anche la storia di Chiara, Sara, Sabrina, Donatella, Silvia, Monica, Francesca e Valentina, tutte donne che hanno avuto una diagnosi di tumore al seno.

La storia di Roberta, infatti, racconta e unisce le esperienze di tante donne che hanno vissuto sulla propria pelle la paura della diagnosi, la fatica della cura, le ansie per i controlli, la voglia di non essere compatite e di tornare a sorridere godendosi a pieno la vita.

Lo spettacolo Se.No., la nuova produzione di Arditodesio, è già stato messo in scena a Milano, in occasione del Festival di teatro e scienza "Scienza in Scena", e approderà a Trento il 13 aprile al Teatro sociale.

I biglietti sono già in prevendita e parte del ricavato servirà per finanziare dei progetti della Breast Unit e nell'occasione sarà dato il via ad un crowdfunding a favore di progetti di umanizzazione all'interno della Rete senologica di Azienda sanitaria.

Lo spettacolo è stato scritto e diretto da Andrea Brunello con la supervisione medica e scientifica della dottoressa Antonella Ferro, direttrice della Breast Unit dell'Ospedale Santa Chiara di Trento.

Protagonista del monologo Giulia Toniutti, attrice e comunicatrice della scienza. Uno spettacolo teatrale che vuole porre l'attenzione su un problema sociale che riguarda ogni anno tantissime donne. Ed è così che la narrazione, che tocca aspetti emotivi, si intreccia con quella scientifica. Dunque da una parte i sentimenti e dall'altra messaggi sulla malattia. Durante la preparazione del testo Brunello, fisico di formazione, ha incontrato otto donne trentine che hanno deciso di raccontare il loro vissuto.

La sintesi di questi spaccati di vita è condensata appunto nella storia della protagonista, Roberta: una donna che si trova ad attraversare la malattia dovendo accogliere, rielaborare e mettere in campo cambiamenti improvvisi in ogni sfera della propria quotidianità, professionale e personale.

"Se.No" fa luce su un tema tabù, quello della malattia, e lo fa togliendo filtri e retorica.

Scienza ed emozioni si intrecciano per raccontare il percorso di cura e di vita di donne che si trovano, assieme alla propria cerchia familiare e professionale, ad affrontare la malattia. L'obiettivo è tenere alta l'attenzione sul tumore del seno e su tutte le patologie oncologiche, messe in secondo piano dalla pandemia, sensibilizzare sul tema e ribadire l'importanza della prevenzione.«La storia di Roberta è la storia di tante donne (sono circa una ogni otto) che vengono colpite da tumore al seno, un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona, e non solo quella fisica. Il tumore al seno colpisce un organo che fortemente rappresenta la femminilità e ne condiziona l'espressione - spiega la dottoressa Ferro -. Se.No. riesce a raccontare in modo semplice e chiaro aspetti scientifici, addentrandosi in temi spinosi quali l'origine dei tumori, le metastasi, le mutazioni genetiche, l'ereditarietà, le cure, la chemioterapia, gli effetti collaterali, la gravidanza dopo il tumore, tutti aspetti medici ed organizzativi di una Breast Unit.

Tutti questi temi hanno trovato un connubio speciale, grazie al meticoloso ed approfondito lavoro di Andrea Brunello, tra teatro e comunicazione, ma anche tra emozioni e fatti, tra arte e scienza, tra malato e malattia e tutta la vita intorno e ancora la vita dopo, nonostante o, alcune volte, grazie alla malattia. Sembra un'eresia ma molte pazienti me lo dicono: per me il tumore è stata un'occasione, una chance per rimodulare la mia vita».

Se.No è una produzione della Compagnia Arditodesìo e JPT - Jet Propulsion Theatre in collaborazione con l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento, la Breast Unit di Trento, la LILT - Lega Italiana per la lotta contro i tumori di Trento, Teatro Portland e l'Università degli Studi di Trento. Con il patrocinio dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Trento. Con il supporto della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Autonoma Trentino Alto Adige.

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