Antidepressivi, consumi in aumento in Trentino. Ma la spesa per farmaci è tra le più basse in Italia
Ecco i dati del nuovo Rapporto annuale sull'uso dei farmaci: in provincia (e in Alto Adige) la spesa pro capite più bassa. Sommando quanto rimborsato dal Servizio sanitaria nazionale e gli esborsi privati si arriva a 292,4 euro all'anno per abitante, a fronte di una media nazionale di 365,3 euro
ITALIA Nel 2021 i cittadini hanno speso oltre 9 miliardi in medicine
TRENTO. Siamo quelli che in Italia, insieme all'Alto Adige, abbiamo la spesa farmaceutica pro capite più bassa. Sommando quanto si spende per farmaci di classe A rimborsati dal servizio sanitaria nazionale (191,4) con la spesa privata pro capite (101), si arriva a 292,4 euro all'anno per abitante. Questo a fronte di una media nazionale di 365,3 euro.
Lontani anche dalla media del Nord Italia, che è d 346,7 euro pro capite. Il dato è contenuto nel nuovo Rapporto annuale sull'Uso dei farmaci in Italia. In Trentino il 62% degli abitanti ha ricevuto nel 2021 almeno una prescrizione di farmaci, con un consumo medio di due dosi al giorno a testa. Più alto della media il consumo di medicinali tra i bambini. Il 39% dei ragazzi di età inferiore ai 18 anni ha ricevuto la prescrizione di almeno un farmaco. A Bolzano la percentuale è stata del 27%.
Bene il Trentino per quanto riguarda l'utilizzo di farmaci con brevetto scaduto: siamo al primo posto in Italia con conseguente risparmio sia per il servizio sanitario nazionale che per i cittadini. Ma vediamo tra varie categorie i farmaci che in Trentino sono maggiormente consumati. Va detto che nell'utilizzo di farmaci una certa influenza l'ha avuto l'epidemia Covid che ha spinto verso l'auto il consumo di farmaci contro l'ansia e i disturbi del sonno, nonché di antivirali e vaccini. Per quanto riguarda gli anticoagulanti, dal 2014 al 2021 a livello nazionale il consumo è aumentato del 33,3% e anche il costo medio per giornata è aumentato del 15,3%. Si è passati da 36,3 ddd/1000 (dose giornaliera per mille abitanti) a 37,8 al giorno rispetto a una media di nazionale di 28. Buono però il dato sul costo per utilizzatore che è 148,2 rispetto a una media nazionale di 315.
I trentini hanno un alto consumo sia di eparina che di anticoagulanti orali (Coumadin, ad esempio).Un dato sempre monitorato nella nostra Provincia è quello del consumo di benzodiazepine, ossia farmaci per l'ansia e i disturbi del sonno come ad esempio il Tavor o il Lexotan. Qui da noi il consumo è sempre stato alto. In Italia, nell'anno del Covid, si è passati da 50,5 a 55 ddd/1000 abitanti. Da noi invece il dato è rimasto stabile, anche se è alto. 57,8 ddd/1000, comunque sotto la media del Nord Italia dove in generale i consumi sono più elevati (65,4).
In aumento, invece, il consumo giornaliero di antidepressivi che nel 2021 è stato pari a 44,6 ddd ogni 1000 abitanti. É cresciuto del 2,4% rispetto all'anno precedente. Ne fa uso il 3,9% della popolazione maschile e l'8,4% di quella femminile. In media il 6,2% della popolazione con un'età mediana di 65 anni.
Altra categoria importante e che viene costantemente monitorata è quella dei farmaci per la terapia del dolore utilizzati sia per il dolore cronico che quello legato ad interventi o a patologie. Anche per questa categoria di farmaci il consumo è aumentato negli anni. In Trentino è leggermente superiore alla media (8,4 ddd/1000 quest'anno e 8,2 lo scorso rispetto al 7,7 nazionale). L'età mediana degli utilizzatori che ricorrono a farmaci per la terapia del dolore è di 71 anni. La prevalenza d'uso è del 4,1% degli uomini e 6,4 % delle donne.
I farmaci per curare i tumori rappresentano la prima categoria terapeutica a maggior spesa pubblica del 2021.
In Trentino sia la spesa che i consumi sono stati però inferiori anche rispetto alla media del Nord Italia che è già di per sé più bassa rispetto a quella del Centro e del Sud.
Nel 2021 la spesa pro capite è stata di 51,54 (era 46,84 l'anno precedente e 64,38 la media del Nord) e 9,7 ddd/1000 nel 2021 rispetto a 10,2 del Nord. Trend in decrescita, invece per gli antibiotici. Un dato strettamente collegato all'epidemia Covid che ha portato ad una riduzione delle infezioni, sia virali che batteriche.
Il consumo nella nostra Provincia è passato da 11,9 ddd/1000 abitanti a 11,1. Dato sotto la media nazionale, ma sopra la media del Nord che in generale ne consuma in quantità inferiore.
Il 2021 è stato invece caratterizzato in generale per un forte aumento di spesa per vaccini, antivirali, anticorpi monoclonali per il Covid-19 che, a livello nazionale hanno comportato una spesa di oltre 2,3 miliardi di euro.