Tumori, al Santa Chiara il nuovo acceleratore lineare per 350 pazienti all’anno
Strumento medico all’avanguardia nelle terapie antitumorali, il «Linac» è stato installato nell’unità operativa di radioterapia oncologica dell’ospedale di Trento
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TRENTO. È pronto a entrare a regime il nuovo acceleratore lineare, strumento all’avanguardia nelle terapie antitumorali, installato nell’Unità operativa di radioterapia oncologica dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
Ieri, venerdì 10 febbraio, l’assessora alla salute Stefania Segnana è intervenuta alla presentazione ai sanitari del nuovo «Linac» (Linear accelerator) il cui utilizzo è previsto soprattutto per le pazienti affette da neoplasia mammaria, per trattamenti stereotassici e di radiochirurgia cerebrale. Il nuovo acceleratore, frutto della più avanzata tecnologia, ha comportato un investimento di circa 2 milioni e 250.000 euro.
«L’acquisizione del nuovo acceleratore lineare - ha sottolineato l’Azienda Sanitaria - è stato un processo lungo e laborioso che, in pieno periodo pandemico, ha visto una stretta collaborazione tra le unità operative di radioterapia e di fisica sanitaria oltre al Servizio di ingegneria clinica e al Dipartimento infrastrutture».
Ora, grazie al Pnrr e con il supporto dell’assessorato provinciale, Apss è già al lavoro per l'acquisto di un secondo acceleratore gemello, che diventerà operativo presumibilmente nei primi mesi dell'anno prossimo.
«Attualmente l’Unità operativa di radioterapia oncologica - ha evidenziato Valentina Vanoni direttrice dell'Unità operativa di radioterapia oncologica - è dotata di quattro acceleratori lineari ed esegue circa 1.250 trattamenti all'anno. Dall'inizio di ottobre con il nuovo acceleratore sono già stati eseguiti 60 trattamenti e, con l'entrata a pieno regime, si prevede che verrà utilizzato per circa 350 pazienti l'anno».