Società / L'allarme

Circolano anche in Trentino sempre più droghe sintetiche, prodotte in laboratorio e molto pericolose

Sono diffuse soprattutto fra i giovani, che le acquistano online nel dark Web. La pandemia ha accentuato le fragilità sociali e il consumo di sostanze psicotrope è aumentato. Ermelinda Levari del Serd: accanto a un uso improprio di farmaci, all'alcol e alle droghe note, da una decina d'anni crescono i  cannabinoidi sintetici, sostanze simili ad anfetamine

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di Marica Vigano'

TRENTO. Fragilità che prima erano nascoste sono emerse con il Covid. «Nel periodo di lockdown e delle limitazioni agli spostamenti è incrementato l'uso degli stupefacenti: la sostanza ha avuto un ruolo di aiuto, è diventata conforto ai sentimenti di solitudine e di paura».

La precisazione della dottoressa Ermelinda Levari, direttrice facente funzioni del Serd di Trento, è fondamentale per spiegare l'aumento di persone che sono in cura al Servizio per le dipendenze dell'Azienda sanitaria provinciale.

«Anche se il Covid c'è tuttora, siamo negli anni post pandemia. Nel 2020, con il distanziamento sociale, abbiamo avuto un ridotto numero di accessi. Si limitavano le visite programmate e, ricordiamo, il sistema sanitario era concentrato a combattere la pandemia. Nel 2021 e 2022 abbiamo raccolto i frutti di ciò che è accaduto.

L'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità, ha pubblicato un documento in cui mette in risalto come la salute mentale abbia avuto ripercussioni a seguito della pandemia. C'è stato un aumento di utilizzo di sostanze, sia legali che illegali, dunque non solo stupefacenti, ma anche alcol e tabacco, senza dimenticare il gioco d'azzardo».

La provincia di Trento non si discosta dall'andamento nazionale: i ragazzi si sono buttati sull'alcol (il modo più utilizzato per "sballare" nella fascia giovanile in tutta Italia), sui cannabinoidi e sulle nuove sostanze psicotrope; gli adulti, oltre ad alzare troppo il gomito e a rilassarsi con qualche "canna", hanno aumentato l'uso della cocaina. Accanto alle sostanze illegali, che alimentano il mercato nero e la microcriminalità, ci sono quelle legali: l'alcol ed i farmaci somministrati in maniera impropria.

«Sono le nuove sostanze psicoattive. A Trento ce ne occupiamo ormai da una decina d'anni, ma nel Nord Europa e negli Stati Uniti se ne parlava già nei primi anni 2000 - prosegue la dottoressa Levari - Si tratta di cannabinoidi sintetici, sostanze simili ad anfetamine o sintetizzate in laboratori clandestini, spesso vendute on line. Ma abbiamo anche a che vedere con vecchie sostanze, dunque già note, ma per le quali emerge un utilizzo diverso. Ad esempio i farmaci. A Trento abbiamo rilevato in un certo periodo un aumento della vendita di un collirio, il Tropicamide. A fronte di questo incremento della domanda abbiamo approfondito la questione e condotto uno studio con un'università di Londra, venendo a conoscenza di un utilizzo di questo farmaco per via endovenosa e di decessi collegati all'assunzione non per via oculare».

Anche in città è presente un laboratorio di sanità pubblica attrezzato e attivo nella ricerca di nuove sostanze psicoattive. Molte di queste vengono vendute on line e la fatica sta nell'intercettarle. Altre si conoscono solo al momento in cui vengono scoperte e sequestrate: le forze dell'ordine danno comunicazione all'Iss, Istituto superiore della sanità, che avvisa tutti i centri. «A Trento abbiamo un monitoraggio attivo da una decina d'anni, grazie alla collaborazione fra Serd e il laboratorio di sanità pubblica dell'Azienda sanitaria provinciale».

Tra le sostanze psicoattive nuove e più diffuse ci sono i cannabinoidi sintetici, che iniziano a essere conosciute e consumate anche dai giovani trentini. «Sono sostanze simili alla cannabis ma prodotte in laboratorio e con effetti psicoattivi molto più potenti. Ciò comporta conseguenze di tipo psichiatrico. Abbiamo rilevato episodi psicotici gravi».

L'assunzione è, purtroppo, quanto di più semplice possa esistere. Molte di queste nuove sostanze sono vendute sotto forma di incensi e dunque vengono inalate. Anche l'acquisto per certi aspetti è facile: fino a quando non vengono intercettate ed analizzate, sono sostanze legali.

«Il trucchetto dei laboratori clandestini? Dato che la cannabis è illegale, non propongono cannabis, ma sintetizzano in laboratorio una molecola strutturalmente simile. Il commercio avviene nel dark web ed il prodotto arriva a domicilio. Nel caso in cui tali sostanze vengono intercettate dalle forze dell'ordine e, attraverso le analisi e l'identificazione, passando per l'Iss, dichiarate illegali, i laboratori aggirano l'ostacolo producendo altre sostanze simili. Sono sostanze legali finché non vengono intercettate, ma bisogna fare attenzione anche a quelle legali, perché "legale" non vuol dire che fa bene. Pensiamo all'alcol».

E poi ci sono gli stupefacenti "classici" e pericolosissimi, come la cocaina. Al Serd di Trento è stato aperto un ambulatorio specifico dedicato, che utilizza la stimolazione trascranica in collaborazione con l'Università di Trento.

«Si lavora attraverso la stimolazione di alcune aree cerebrali», spiega la dottoressa Levari. Molta attenzione viene posta alle dipendenze dei giovani, preso atto che l'età dei consumatori di stupefacenti negli anni si è progressivamente abbassata. Nel 2021 al Serd di Trento sono stati seguiti 12 ragazzi fra i 16 ed i 18 anni. «Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto in cura un solo ragazzo under 14. I minori arrivano da noi attraverso i servizi sociali, le associazioni, il servizio di neuropsichiatria infantile, ma anche grazie ai genitori. Stiamo implementando i nostri servizi per essere più accattivanti per i giovani, con nuove proposte ad hoc - spiega la dottoressa Levari - Dedichiamo più di mille ore l'anno agli interventi presso le scuole, cerchiamo di offrire programmi terapeutici sia per la consulenza delle patenti sia per i genitori, lavoriamo su interventi specifici di tipo psicologico e sociale. Questo per far capire che il Serd non è solo la mera distribuzione del metadone. Cerchiamo di toglierci questo stigma che ci allontana dalla popolazione».

In Italia, come emerge dal Rapporto tossicodipendenze 2021, le persone dipendenti da sostanze assistite dai Serd sono state 123.871 (su un totale di 203.920 contatti) di cui 15.653 sono nuovi utenti (12,6%) e 108.218 sono soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti. Circa l'86% dei pazienti totali sono di genere maschile (con un rapporto di una femmina ogni sei maschi).

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