Trentino, con la pandemia è cresciuta del 40% la richiesta di cure per disturbi alimentari
I dati diffusi dall'assessora provinciale Stefania Segnana in occasione della Giornata di prevenzione: si abbassa l'età di esordio per l'anoressia e la bulimia. Il Centro di riferimento territoriale ha in carico 450 pazienti di cui 177 minori
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TRENTO. "Il periodo Covid e post Covid ha determinato un aumento della domanda di cura del 30-40%, soprattutto in età adolescenziale, che non accenna a diminuire. Si sta poi abbassando l'età di esordio dei disturbi di tipo anoressico e bulimico anche al di sotto dei 12 anni e sono in aumento i casi maschili, oltre ad essere più frequenti le associazioni tra disturbi del comportamento alimentare e altri disturbi psichici".
Lo afferma - riporta una nota - l'assessore alla salute della Provincia di Trento, Stefania Segnana, in occasione della Giornata contro i disturbi del comportamento alimentare.
In Trentino - ricorda Segnana - esiste un Centro di riferimento provinciale, situato in via Esterle, che si occupa della diagnosi e cura dei disturbi alimentari di tipo anoressico e bulimico, con un approccio multidisciplinare integrato.
In carico al Centro sono 450 di cui 177 minori. I ricoveri ospedalieri "salvavita" nel 2022 sono stati 69 in area minori e 5 in area adulti. La comunità terapeutica, attualmente internalizzata nel nuovo Centro di via Esterle, è di tipo socio-sanitario in cui la parte sanitaria è gestita dal Centro con valutazioni multidisciplinari a cadenza settimanale, mentre la componente socio educativa e alberghiera è appaltata alla cooperativa sociale Progetto 92.
I posti residenziali sono 8 e l'occupazione è a pieno regime.