Mobilità sanitaria: privato al 57,9% a Trento, al 9,7 a Bolzano
Lo comunica la Fondazione Gimbe. Il saldo è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l'attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la "migrazione" dei pazienti dalla Regione di residenza
TRENTO. Nel 2021, la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi di euro, cifra nettamente superiore a quella del 2020 (3,33 miliardi), con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Lo comunica la Fondazione Gimbe. Il saldo è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l'attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la "migrazione" dei pazienti dalla Regione di residenza.
Nella Provincia autonoma di Bolzano, nel 2021, si rileva un saldo positivo minimo della mobilità sanitaria, pari a 0,4 milioni di euro di cui 28.461.279 euro di crediti (19/a posizione) e 28.036.368 euro di debiti (20/a posizione). Il volume dell'erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva del privato accreditato e l'Alto Adige si colloca in 20/a posizione con le strutture private che erogano il 9,7% del valore totale della mobilità sanitaria attiva (media Italia 54,7%).
Nella Provincia autonoma di Trento, sempre nel 2021, si rileva un saldo positivo minimo della mobilità sanitaria, pari a 1,4 milioni di euro, con 66.852.877 di crediti (15/a posizione) e 65.498.619 euro di debiti (19/a posizione). Il Trentino si colloca in 6/a posizione con le strutture private che erogano il 57,9% del valore totale della mobilità sanitaria attiva.