Cicloturisti sempre in crescita: 480 mila all'anno in Trentino Alto Adige, meta numero uno in Italia
La ricerca «Ecosistema della bicicletta» di Banca Ifis: la nostra regione preferita dal 18% degli italiani e dal 21% degli stranieri, più quelli che la usano saltuariamente
TRENTO. In Trentino-Alto Adige il cicloturismo è un'opzione di viaggio sempre più amata. Nel 2023 la regione si è confermato la meta preferita dei cicloturisti italiani e stranieri che scelgono l'Italia per le loro vacanze: l'anno scorso è infatti stata visitata dal 18,6% dei cicloturisti italiani e dal 21,3% degli stranieri, per un totale di 480mila cicloturisti "puri" (quelli che viaggiano esclusivamente sulle due ruote), in aumento del +31% rispetto al 2022. E conviene contare sempre di più su questo tipo di target: la fetta di potenziale ricchezza è stata calcolata in 9 miliardi.
Più nel dettaglio: ogni cicloturista spende, per la propria vacanza, 1.900 euro. E i conti si fanno in fretta: se nel 2023 sono stati 480mila i cicloturisti in Trentino Alto Adige, significa che hanno portato una ricchezza vicina al miliardo. Sono i dati emersi dal rapporto "Ecosistema della bicicletta" pubblicato dal centro studi di Banca Ifis.
Nonostante la grande crescita di questo fenomeno negli ultimi anni, a livello industriale e produttivo il comparto della bicicletta mostra segnali di sofferenza: a livello nazionale cala la produzione di biciclette muscolari (-29% rispetto al 2022) e di e-bike, ovvero le biciclette a pedalata assistita (-23,7%).
E per quanto riguarda il Trentino non è mai nato di fatto un settore manifatturiero legato al mondo della bicicletta.
Rimane tuttavia il fatto che il Trentino-Alto Adige si colloca ai vertici nazionali come meta privilegiata di interesse dei cicloturisti: lo testimoniano le ricerche su internet dei cicloturisti che al 22% hanno chiesto informazioni sul Trentino-Alto Adige come destinazione, surclassando ogni altra regione: Marche e Veneto, le altre regioni italiane maggiormente "cliccate", sono ferme al 9% delle ricerche.
Vi è poi da distinguere tra chi usa la bicicletta in maniera integrale e chi la usa come "accessorio" da utilizzare in modo sporadico. Ai già citati 480mila cicloturisti "puri" si aggiungono ulteriori 730mila turisti che vengono in regione e usano la bicicletta come mezzo per compiere specifiche attività, come un'escursione o giri nei centri urbani. Considerando la totalità dei turisti che usano la bicicletta, siamo secondi in classifica dopo la Toscana. Il fatto, tuttavia, che i turisti scelgano massicciamente il Trentino-Alto Adige per esperienze cicloturistiche "totali" e lo scelgano meno per l'uso mirato a singole esperienze può far pensare che non si sia ancora puntato in maniera sufficiente sulla cultura ciclistica nei centri urbani e per specifici eventi.
Sembra confermarlo il fatto che da noi c'è una significativa diffusione delle strutture alberghiere "specializzate": nel 2024 vi sono 33 strutture alberghiere attrezzate ogni 100 chilometri di percorsi ciclabili contro 25,6 strutture ogni 100 chilometri della seconda classificata, la Valle d'Aosta (a fronte di 5 strutture della media nazionale). In regione sono presenti 1450 alberghi "attrezzati" (quasi il 30% del totale nazionale), in aumento del +7,9% negli ultimi 2 anni.
Tra i servizi offerti dalle strutture attrezzate spiccano il noleggio, la manutenzione e la possibilità di ricaricare o ssostituire la batteria dell'e-bike. «Nonostante il calo registrato nei ricavi della produzione dopo anni di forte crescita, la filiera ha continuato a investire in tecnologia e design per rispondere a una clientela internazionale alto spendente e alla ricerca di prodotti italiani. Nel 2023 il numero di chi sceglie l'Italia per pedalare in vacanza cresce a doppia cifra e crescono anche i cicloturisti italiani, alimentando un turismo virtuoso e green», commenta Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis.