Il miglior miele del Trentino? Ecco quelli che hanno preso le "Gocce d'oro" al concorso nazionale
Sul podio con il massimo dei voti "Melata di Bosco" dell'Apicoltura Dario Facchinelli (a Pressano di Lavis) e il "Millefiori di alta montagna" dell'Apicoltura La Miél di Matteo Doff Sotta (Primiero)
TRENTO. Nonostante una stagione complicata per le condizioni climatiche, il Trentino ha conquistato una buona messe di medaglie al concorso nazionale " Tre Gocce d'Oro - Grandi Mieli d'Italia 2024", che l'Osservatorio Nazionale Miele organizza ogni anno in provincia di Bologna dal 1980 e che premia i migliori mieli di produzione nazionale.
Hanno avuto il massimo riconoscimento, ovvero le 3 gocce d'oro, il miele di "Melata di Bosco" dell'Apicoltura di Dario Facchinelli (a Pressano di Lavis) e il Miele "di Millefiori di alta montagna" dell'Apicoltura La Miél di Matteo Doff Sotta (Primiero).
Sono poi stati premiati con le 2 gocce d'oro il Miele di Acacia di Apicoltura Botton d'Oro, la Melata dell' Azienda agricola Grum di Martina Conci, la Melata di Abete dell'Apicoltura Castel Belfort sas, il Miele di Millefiori di alta montagna dell'Apicoltura La Miél e il Miele di Rododendro di Pierino Valentini.
Premiati con una sola goccia d'oro il Miele di lampone dell'Azienda agricola di Stefano Sicheri, la Melata di abete di Lucio Rizzi, il Miele di Millefiori di Apicoltura La Miél di Matteo Doff Sotta, il Miele di Millefiori di alta montagna dell'Apicoltura biologica Bolognani, quello dell'Apicoltura Botton d'Oro, e di Ciasa Dò Pare, e il Miele di rododendro di Apicoltura Castel Belfort, dell'Apicoltura Pierino Valentini e di Mieli Thun.
Si diceva di un'annata apistica tra le più difficili degli ultimi anni, con un clima particolarmente ostile contraddistinto da abbondanti piogge estive e un'ondata di varroa che hanno messo la produzione in ginocchio.
Nonostante le avversità, però, gli apicoltori trentini hanno saputo contraddistinguersi nel panorama nazionale con produzioni di eccellenza.