Politici, addio tessere gratis per lo stadio
Stop alle tessere omaggio per lo stadio Olimpico, status symbol di generazioni di politici. Lo ha deciso il Coni, «al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai Parlamentari della Repubblica». I parlamentari che vorranno andare a vedersi le partite dovranno pagare. Come tutti
ROMA - Stop alle tessere omaggio per gli stadio, status symbol di generazioni di politici. No lo ha deciso Beppe Grillo, ma il Comitato olimpico italiano che dopo decenni ha scelto di porre fine ad un sistema consolidato. Senza tanti giri di parole, con un comunicato quasi duro nella sua essenzialità, il Coni ha informato che per "evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai parlamentari, ha deciso di non rilasciare più la concessione della tessera riservata ad onorevoli e senatori per l'accesso alle manifestazioni sportive sul territorio nazionale".
Il colpo di scure su una delle rendite forse più ambite da parte dei politici, che consentiva un'ampia visibilità oltre a saziare gli eventuali appetiti del politico-tifoso, di calcio soprattutto, è giunto con grande tempismo ad appena tre giorni dall'insediamento del nuovo Parlamento. Il Coni di Giovanni Malagò, anche lui fresco di nomina alla presidenza, ha voluto dare un segnale, almeno per quanto riguarda le manifestazioni da lui patrocinate. Il 'tagliò riguarda indistintamente tutti i parlamentari, ma ci sono delle eccezioni: la senatrice del Pd Josefa Idem e i deputati-schermidori Valentina Vezzali (Scelta civica) e Marco Marin (Pdl). In quanto campioni olimpici hanno diritto ad entrare sempre in tutti gli impianti.
Tre su 950 si salvano, e gli altri? A quelli interessati, non resterà che mugugnare, o rivolgersi alle società per ottenere biglietti omaggio - ma non sono poche quelle che stanno cambiando "politica" -, oppure pagare il biglietto. Uno storico frequentatore degli stadi italiani come Ignazio La Russa non si scompone: "La tessera non l'ho mai usata; al Meazza dove seguo l'Inter consente l'accesso ma non un posto in tribuna", dice -, ma accoglie con ironia la scelta del Coni: "Non credo davvero che con questa decisione si aggiusteranno i conti dello Stato. Mi sembra una iniziativa che segue i tempi - sostiene -, che il Coni abbia voluto prendersi una medaglietta. Non dico che bloccare le tessere sia sbagliato, ma cambierà poco".