Il grido di dolore dello Ski Team Fassa
Stallo totale. Nulla di fatto per lo Ski team Fassa che arranca nel tempo e nell'incertezza. L'assemblea di sabato pomeriggio è stata sciolta prima di arrivare a conclusione, perché una conclusione era impossibile. Lo statuto prevede che sia l'assemblea dei soci a nominare il presidente, ma non c'era alcun candidato. E le quasi preghiere rivolte all'attuale presidente Giorgio Deluca di continuare perché i soci hanno fiducia in lui e nei consiglieri, riconoscendo l'eccellente lavoro finora svolto con meticolosa puntualità e palese gratuità, non sono servite
Stallo totale. Nulla di fatto per lo Ski team Fassa che arranca nel tempo e nell'incertezza. L'assemblea di sabato pomeriggio è stata sciolta prima di arrivare a conclusione, perché una conclusione era impossibile. Lo statuto prevede che sia l'assemblea dei soci a nominare il presidente, ma non c'era alcun candidato. E le quasi preghiere rivolte all'attuale presidente Giorgio Deluca di continuare perché i soci hanno fiducia in lui e nei consiglieri, riconoscendo l'eccellente lavoro finora svolto con meticolosa puntualità e palese gratuità, non sono servite.
«Non a queste condizioni» è stato ripetuto. Le condizioni che Deluca e insieme a lui compatti tutti i consiglieri, avevano posto per ricominciare con un nuovo mandato erano note fin dall'autunno scorso. E la situazione nel corso dell'inverno, anziché migliorare è andata degenerando.
I rapporti con le amministrazioni e il Comun General che non hanno prodotto alcun regolamento, come sollecitato dalla società sportiva, sull'erogazione di contributi «non per avere maggiori entrate, ma per avere delle certezze per i bilanci futuri», non hanno portato a nulla di costruttivo, anzi. Il dialogo, secondo la società sportiva, si è rivelato impossibile, anche con la società impiantistica Buffaure, che nel corso della recente assemblea ha affermato, rivolgendosi al direttivo dello Ski Team «che morto un papa se ne fa un altro». Parole che lasciano il segno, in chi dovrebbe accollarsi ancora responsabilità, impegno e dedizione. Ma nessun amministratore era presente, così come nessun impiantista.
E poi l'altro capitolo della crisi ovvero gli attriti con l'altra società sportiva sorta da alcuni anni: l'Active. Una situazione quindi che si è allargata a macchia d'olio, passando dalle piste da sci ai bar, fino all'amministrazione comunale di Pozza con il sindaco e gli assessori che hanno sfiduciato l'ormai ex vicesindaco Lorenzo Pezzei proprio su questo tema.
Lo Ski Team è insieme una società sportiva che cura la preparazione di bambini e ragazzi ma è anche organizzazione di eventi importanti: gare regionali, campionati italiani, gare di Coppa Europa, Universiadi. Eventi dove la Val di Fassa viene messa in vetrina, promozione e pubblicità, nonché mezzo per lo Ski Team di raccogliere sponsor, avvero entrate importanti, molto più importanti dei contributi pubblici locali, che permettono di offrire alle famiglie le tariffe di iscrizione tra le più basse in circolazione.
Rinunciare a questo settore, come consigliato da un genitore presente in sala, sarebbe privarsi di entrate importanti, sarebbe un tornare indietro snaturando quanto lo Ski Team oggi è: una società sportiva che è ricchezza per l'intera comunità, una società sportiva sana. Il bilancio approvato ieri infatti segna sì segno meno, ma di soli 4.750 euro, su un giro d'affari che supera i 700 mila.
E ciò nonostante è una società sportiva che rischia di rimanere senza timone, perchè persone nuove con idee nuove sono necessarie almeno quanto lo è un timoniere che forte dell'esperienza e dei tanti successi e riconoscimenti fino ad oggi conquistati, ancora possa scorrere senza cadere tra i pali che separano dal traguardo.
Ora si cerca di riprovarci. Il 23 maggio ma la data non è ufficiale, l'assemblea verrà riconvocata sperando che qualcuno prenda in mano la barra della società.