Il tabellone non va, figuraccia e polemica tra Aquila e Asis

Martedì sera il presidente dell'Aquila Basket, Luigi Longhi, era furibondo per il nuovo black out al tabellone e ipotizzava addirittura esposti alla magistratura per cercare di scoprire il colpevole. Ieri, forte del successo conquistato dalla squadra sul campo, era molto più tranquillo ma ancora profondamente perplesso. Le critiche della squadra però vengono respinte con forza da Asis

Martedì sera il presidente dell'Aquila Basket, Luigi Longhi, era furibondo per il nuovo black out al tabellone e ipotizzava addirittura esposti alla magistratura per cercare di scoprire il colpevole. Ieri, forte del successo conquistato dalla squadra sul campo, era molto più tranquillo ma ancora profondamente perplesso. «Questo doppio stop in pochi ha dell'incredibile ed è una cosa mai vista sui campi di pallacanestro, anche perché la marca utilizzata da Asis è di grande affidabilità» commenta.

 

tabellone asis aquila


Proprio ad Asis si rivolge perciò il presidente nella sua richiesta di chiarezza. «Invierò una lettera - afferma - per chiedere spiegazioni ufficiali perché bisogna sgomberare il campo da qualsiasi altra ipotesi rispetto all'incidente». La società, a cui la federazione pallacanestro dopo il primo black out aveva inviato una lettera di biasimo, questa volta si è beccata una multa di 1.500 euro. Ma il presidente Longhi è dispiaciuto soprattutto per la brutta figura rimediata e stenta a credere ad un semplice problema tecnico: «Bertelè è il numero uno al mondo, è la Rolls Royce dei tabelloni elettronici» spiega.


Le critiche della squadra però vengono respinte con forza da Asis. Ieri il direttore dell'azienda speciale, Luciano Travaglia, si è recato di persona alla Bertelè, in provincia di Como, con alcuni pezzi del sistema elettronico per cercare di capire cosa possa essere successo. E al telefono sulla via del ritorno non ha una spiegazione certa delle cause dei black out ma ha comunque informazioni sufficienti per respingere con forza le accuse.

 

«Solo l'azienda produttrice è in grado di fare test di laboratorio e cercare di individuare le cause per mettere in campo i necessari correttivi» spiega, preannunciando la presenza dei vertici dell'azienda fornitrice dei tabelloni nel caso si dovesse arrivare a gara 5 per la promozione in serie A. «Perché noi siamo dei tecnici - commenta entrando a piedi pari nella polemica aperta dall'Aquila - e al di là di quello che pensano i dirigenti realizziamo gli eventi e siamo capaci di farlo». Travaglia vuole far capire che nulla, dopo l'incidente di mercoledì 28, è stato lasciato al caso: «Anche l'Aquila - precisa - è stata coinvolta nei test effettuati prima della partita e dovrebbe sapere che non c'era gente che si grattava la pancia. Se pensano che siamo dei fancazzisti io invece so quanto lavoriamo e dico che non è così! Non è così! Non è così!».


Il direttore ha preso come ingenerose invasioni di campo le critiche che sono piovute addosso ad Asis dopo la doppia defaillance: «Dicono di aver fatto una brutta figura ma non solo loro l'hanno fatta. Noi se possibile ancora di più. Ma nessuno dice invece in questi momenti che, a parte gli ultimi giorni, finora non si era mai verificato alcun problema».


Ma allora perché proprio ora, e per ben due volte? A questa domanda per ora non hanno saputo rispondere nemmeno i tecnici della Bertelè. Hanno solo fatto balenare l'ipotesi che possa essersi trattato di un problema di temperature troppo alte. «Io spero - commenta Travaglia - che sia così perché in quel caso metteremo il sistema in frigo e in qualche modo risolviamo. Ma faccio notare che non ci erano mai state date avvertenze in questo senso né alcunché era scritto sui manuali di istruzione».

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