Italia: contro i talenti croati un pari a fatica. Gli ultras bloccano il match
[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"125576","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]La sospensione della partita per il comportamento dei tifosi croati al 30’ della ripresa è stato il colpo di scena della serata di San Siro. Botti, lancio di fumogeni, nonostante gli avvisi degli altoparlanti: loro sono peggio dei nostri e hanno trovato un arbitro, l’olandese Kuipers, che ha avuto il coraggio di andarsene, sia pure per 15’. Finalmente qualcosa di concreto contro i violenti. Poi Kuipers è tornato sul terreno di gioco. Che farà ora l’Uefa? Squalifica del campo? Porte chiuse? Penalizzazione? Nulla? Vedremo.
Quanto alla partita, noi non ci sputeremmo su questo pareggio. L’Italia, da cui ci aspettavamo risposte (come Conte) può essere dichiarata «rivedibile». Il diavolo - sul campo- è apparso meno brutto di come lo avevano dipinto: sì, con Modric in campo, la Croazia è stata pericolosa, poi è calata. Il gol di Candreva (gran staffilata bassa) aveva illuso gli azzurri, ma un «buco» di Buffon su una rasoterra di Perisic li ha riportati sulla terra.
La Croazia, al di là dei fattacci, è rimasta quindi «tabù » per gli azzurri. Occorre dire che il pareggio non è un risultato da disprezzare, considerata la consistenza degli avversari e del «momento» della nostra Nazionale, priva di due elementi-base come Bonucci e Pirlo. Il risultato di San Siro ha tenuto gli azzurri sul primo gradino della classifica, insieme con i croati e può aiutarli a conquistare la qualificazione agli Europei. Contro un avversario che ha potuto schierare numerosi top players, è stato importante non perdere e rimanere alla sua altezza. Insomma, senza «voli Pindarici, come aveva detto Conte alla vigilia della partita, quando il maltempo aveva flagellato Milano e San Siro.
De Rossi ha festeggiato in maniera dignitosa il centesimo gettone azzurro. I primi trenta minuti sono stati molto intensi, poi -con l’uscita di Modric- i croati hanno perso mordente. L’Italia ha saputo aspettare l’avversario, che è andato al tiro con Rakitic (parato), Vida (alto) e Modric (parato), poi è andata a segno all’11’: Zaza ha dato a Candreva, in posizione centrale. Il destro basso alla destra di Subasic è stato imparabile. Il vantaggio è sembrato dar sicurezza agli azzurri, ma dopo quattro minuti è arrivato il pareggio croato. Perisic ha ricevuto sulla sinistra e ha sparato basso e forte, »bucando« sotto la pancia Buffon. Un errore del portiere azzurro che è costato il pareggio. Con l’uscita di Modric (caduto da solo) è entrato Kovacic che ha cercato di dare vitalità al gioco biancorosso, riuscendovi solo a tratti. Conte ha fatto entrare Soriano (all’esordio) al posto dell’impalpabile Pasqual. La difesa azzurra si è schierata a cinque con De Sciglio a sinistra.
Una ciccata dello stesso De Sciglio su assist da destra di Soriano e una carica di Mandzukic su Buffon (non rilevata) ha permesso a Olic di toccare di testa: Ranocchia ha salvato sulla linea. Una fiondata di Zaza parata a terra da Subasic ha dato il via alla ripresa. Anche Buffon ha avuto da fare sui tentativi croati. Conte ha sostituito l’evanescente Immobile con El Shaarawy: 4-5-1 che ha denunciato qualche timore del tecnico azzurro. Zaza è rimasto isolato in avanti. Poi il nostro ct ha cambiato ancora: Pellè al posto di Zaza. El Shaarawy sfiorare il gol con un destro dal limite, di poco alto. Perisic all’87’ da sinistra ha «graziato» Buffon su un’amnesia grave della difesa azzurra. Prendiamoci questo punticino e non lamentiamoci troppo.
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