Stefano Gross trionfa nello speciale di Adelboden
Sul filo di tre centesimi di secondo, l’azzurro Stefano Gross in 1.56.70 ha vinto, primo successo in carriera, lo slalom speciale di cdm di Adelboden, in Svizzera. Il fassano ha preceduto il tedesco Friz Dopfer in 1.56.72 e l’austriaco Marcel Hirscher in 1.56.73. Per l’Italia ci sono poi Giuliano Razzoli eccellente 4/o in 1.57.25 e Manfred Moelgg 17/o in 1.58.26.
È invece finito fuori per un errore Patrick Thaler che era 2° dopo la 1ª manche. Saranno con ogni probabilità questi i quattro azzurri che parteciperanno ai Mondiali di Vail/Beaver Creek.
La prossima tappa di coppa del mondo è sempre in Svizzera, nella vicina Wengen, ai piedi della parete nord del mitico Eiger e del massiccio dello Jungfrau. Da venerdì a domenica sono in programma una supercombinata, la discesa sulla Lauberhorn - la pista più lunga e più veloce del circuito di coppa del mondo - ed uno slalom speciale.
«È stata una vittoria incredibile. Una supervittoria. Ma ci voleva perchè ho lavorato tantissimo per prapararmi a questa stagione. Dopo la prima manche, pettorale 13, ero quinto. Nella seconda non sono stato lì a pensare: ho dato gas e via. La vittoria è arrivata».
Stefano Gross, classe 1986, ladino trentino di Pozza di Fassa, non sta nella pelle per questa sua impresa. Si è lasciato a due centesimi di secondo il tedesco Fritz Dopfer ed a tre centesimi nientemeno che il superasso pigliattutto austriaco Marcel Hirscher. Insomma, una gara al cardiopalma. «Questi tre centesimi dicono solo che ci sono tantissimi grandi atleti che vogliono e possono vincere e che attaccano per farlo», spiega Stefano che considera più che mai tutta sua questa vittoria, risultato della sua tecnica e della sua tenacia. Ad Adelboden, del resto, Gross era già stato terzo nel 2012, uno dei suoi tre podi conquistati sinora in una carriera brevemente interrotta per qualche problema fisico.
La sua delusione più grande - anzi, la rabbia - l’aveva provata l’anno scorso sulle olimpiche nevi russe di Sochi quando aveva attaccato più che mai come ha fatto oggi. Ma quella volta il cronometro era stato per lui implacabile: quarto, ai piedi del podio e medaglia di legno. Ma adesso - quando manca un mese ai Mondiali di Vail/Beaver Creek, in Colorado, la musica pare cambiata e questo successo sembra aver dato nuova carica, nuova energia e nuova convinzione all’azzurro. Così guarda al futuro tappa dopo tappa, pensando alle tre gare di speciale di coppa ancora in calendario prima dei Mondiali: Wengen, Kitzbuehel e Schladming. Ed allora «ci vediamo a Wengen, domenica prossima».