Premier League, ancora scintille tra Mourinho e Wenger
Nel corso degli anni se ne sono dette di tutti i colori, nell’ultima sfida a Stamford Bridge Arsene Wenger è arrivato al punto da spintonarlo, ma adesso Josè Mourinho prova ad abbassare i toni. Domenica all’Emirates c’è lo scontro che potrebbe regalare al Chelsea una grossa fetta di titolo con l’ultimo ostacolo rappresentato dall’Arsenal del tecnico francese, mai però vittorioso in 12 confronti con lo Special One.
Dice Mou del collega:
Io non lo considero un rivale, non lo sento come tale. È l’allenatore di un grande club nella stessa città dove lavoro e vivo, un grande club che ha i nostri stessi obiettivi nelle competizioni a cui partecipiamo e questo porta solo un po’ di rivalità.
Tra Mourinho e Wenger ci sarebbe quindi lo stesso rapporto «che avevo col tecnico del Milan quando ero all’Inter, o con quello dell’Atletico quando ero al Real o con quello del Benfica quando allenavo il Porto. L’unica cosa che conta è la partita».
Del resto, a +10 e con sei gare ancora da giocare, un successo avvicinerebbe il titolo: a quel punto già facendo tre punti nella gara successiva col Leicester il Chelsea si laurerebbe campione. Ma la gara dell’Emirates vedrà anche il ritorno da avversario di Cesc Fabregas. L’accoglienza che sarà riservata al 27enne centrocampista spagnolo non preoccupa il tecnico, «Lampard ha giocato col City a Stamford Bridge e non c’è stato alcun problema».
In realtà non è la stessa situazione: non a caso l’estate scorsa, al momento di lasciare il Barcellona, Fabregas avrebbe potuto scegliere di tornare ai Gunners. «Io so perché ha scelto il Chelsea, non perché non ha scelto l’Arsenal. Posso solo parlare di quello che gli abbiamo promesso noi, non di quello che ha vissuto all’Arsenal o che gli ha impedito di tornare. Gli abbiamo promesso che avremmo costruito una squadra adatta al suo stile di gioco e che sarebbe stato un elemento importante del nostro progetto. E solitamente i buoni progetti portano dei titoli, che è quello che vuole lui», aggiunge Mourinho, che si tiene stretto anche Hazard, candidato al premio di miglior giocatore della stagione e che Zidane vorrebbe al Real. «Ha appena firmato il rinnovo - il riferimento al quinquennale sottoscritto dal belga a febbraio - Non gli abbiamo puntato una pistola alla testa. Gli piace il Chelsea, gli piace la Premier e ha preso un impegno, non penso gli interessi andare via». Infine, per quanto riguarda l’attacco, Drogba è recuperato, Remy no, su Diego Costa si deciderà nelle prossime ore: «È un giocatore molto importante per noi ma la realtà è che stiamo affrontando bene le difficoltà delle partite giocate senza di lui».