Addio al sogno europeo di Fiorentina e Napoli
Europa League amara per le italiane. Sfuma il sogno di conquistare la finale di Europa League per il Napoli. La formazione partenopea perde 1-0 (0-0) sul campo degli ucraini del Dnipro dopo aver pareggiato 1-1 la semifinale di andata al San Paolo. Il Siviglia, detentore del trofeo, ha battuto 2-0 la Fiorentina al Franchi dopo essersi imposti 3-0 all'andata.
Il Napoli esce sconfitto (1-0) dallo stadio olimpico di Kiev dove si realizza il miracolo per il Dnipro, che raggiunge la finalissima di Europa League e il 27 maggio contenderà il trofeo a Varsavia ai detentori del Siviglia. Gli azzurri hanno tanto da recriminare, soprattutto per il risultato del San Paolo e per il gol del pareggio ucraino segnato la settimana scorsa in netta posizione di fuorigioco. Ma a dir la verità nel complesso, e soprattutto alla luce di quanto visto questa sera a Kiev, si deve dire che il Dnipro non solo non ha rubato nulla ma si è guadagnato la qualificazione alla finale. Benitez manda in campo la squadra titolare con una sola eccezione: Gabbiadini prende il posto di Hamsik, anche se la prestazione dell'ex sampdoriano non è sui livelli consueti. Il Dnipro comincia con aggressività e non si limita, come aveva fatto al San Paolo, a giocare una gara improntata al catenaccio.
Gli ucraini tentano di sorprendere gli azzurri proiettandosi in avanti, ma il Napoli reagisce e con il passare dei minuti la superiorità tecnica della squadra di Benitez viene fuori in maniera evidente. Il problema per il Napoli è però, ancora una volta Boyko, il portiere del Dnipro il quale sembra avere un conto aperto con Higuain.
Il Pipita si presenta per due volte dinanzi alla porta, nella prima frazione di gioco, ed in entrambi i casi l'estremo difensore ucraino devia le sua conclusioni, salvando la propria porta. Nella ripresa, dopo 10 minuti Benitez sostituisce Gabbiadini con Hamsik, e dopo appena due minuti i padroni di casa trovano il gol con un colpo di testa di Seleznyov su traversone di Konoplyanka. Il Napoli protesta per una trattenuta dell'attaccante ucraino su Britos, ma l'azione è molto confusa, i due si abbracciano a vicenda e Seleznyov, che probabilmente è il primo a tirare la maglia all'avversario, è più agile e più furbo del difensore. Peraltro anche se il gol fosse stato annullato, il Dnipro sarebbe ugualmente passato con il risultato di 0-0.
La verità è che senza gol segnati, dopo l'1-1 dell'andata, mai gli azzurri avrebbero potuto guadagnarsi la finale di Varsavia. Il Napoli si riversa in attacco perchè con un gol riaprirebbe la sfida. Gli azzurri, però, non riescono quasi mai a mettere in difficoltà la granitica difesa avversaria. E se qualche volta, grazie soprattutto alla buona vena di Mertens, subentrato ad Insigne, gli attaccanti partenopei riescono ad avvicinarsi alla porta, ci pensa sempre il portiere Boyko a sventare ogni minaccia. Nei minuti finali il Dnipro potrebbe trovare addirittura il raddoppio se la traversa non fermasse il pallone su un colpo di testa di Mattheus, liberato da un errato piazzamento di Ghoulam.
Il Napoli perde dunque la possibilità di giocarsi il trofeo ed anche di qualificarsi per la Champions League. Rimane il campionato, con tutte le difficoltà, le ansie ed i dubbi che rimangono nelle ultime tre giornate da vivere con intensità ma anche con il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano.
L'impresa sognata dalla Fiorentina e dai suoi tifosi è rimasta solo nei sogni: il Siviglia espugna anche il Franchi dopo aver vinto 3-0 all'andata e va dritto in finale dove affronterà il Dnipro, dopo aver vinto la passata edizione dell'Europa League contro il Benfica. Che la rimonta fosse una missione quasi impossibile lo sapeva anche Montella ma subire due gol dopo soli 27 minuti (a segno Bacca e Carrico) non solo ha spento praticamente da subito ogni speranza ma ha scatenato la delusione dei tifosi che in quasi 35.000 sono accorsi al Franchi per spingere la loro squadra, per crederci davvero.
Così durante e soprattutto alla fine della gara i tifosi specie quelli della curva Fiesole hanno fatto partire fischi e cori invitando i Della Valle, entrambi in tribuna e pure loro delusi per l'ennesima stagione senza vittorie, a spendere e i giocatori a tirare fuori gli attributi. Insomma, la notte del grande sogno di rimonta è diventata buia ben presto per la squadra di Montella nonostante uno stadio pieno e appassionato. Non è bastato. Questa Fiorentina è arrivata all'appuntamento più importante della stagione spremuta, come dimostrano i tanti gol subiti nelle ultime gare e la fatica a segnare.
I tifosi viola avrebbero voluto almeno il gol della bandiera ma non è arrivato neppure questo, neppure dal dischetto perché Ilicic ha fallito a metà ripresa sparando sopra la traversa, sesto rigore sbagliato complessivamente dai viola in questa stagione su otto fra campionato e coppe.
Eppure lo sloveno, cinque reti nelle ultime tre gare, aveva vinto il ballottaggio con Gomez formando la coppia d'attacco con Salaha: per il tedesco un'esclusione che sa di bocciatura. Il Siviglia al di là delle scelte dei viola è partito subito forte, ha sofferto solo una decina di minuti quando Rico, il migliore in campo, ha fatto una super parata su colpo di testa al 17' di Gonzalo Rodríguez. Fosse entrato il pallone la gara avrebbe potuto per la Fiorentina prendere la piega sperata.
Così non è stato e complici svarioni difensivi ormai diventati frequenti gli spagnoli in cinque minuti, prima con Bacca (talento che sta seguendo il Milan a ragione) poi con Carrico hanno messo in cassaforte il risultato e quindi l'accesso alla finale del 27 maggio a Varsavia. A quel punto sui sogni della Fiorentina e della sua gente è calato il sipario, Rico ha continuato a parare anche i rari affondi di Salah e compagni, Ilicic ha sbagliato il rigore, il Siviglia s'è limitato a gestire forte della sa forza. Alla fine festa per gli spagnoli e fischi sulla Fiorentina che dopo quella di Coppa Italia con la Juve ha perso sul suo campo un'altra semifinale. Anche per questo Pizarro alla fine era in lacrime.