Tre titoli italiani crono restano in Trentino
Su il sipario! Oggi pomeriggio primo atto della saga del ciclismo trentino de La Leggendaria Charly Gaul, con la “crono” che assegnava i punti del World Cycling Tour (la Coppa del Mondo amatori) e le maglie tricolori di specialità.
Il protagonista è stato il tempo. Caldo, anzi caldissimo nel pomeriggio, poi minaccioso di pioggia a poco dal via e infine uggioso, ma con temperatura accettabile, e la solita ventilazione dell’Ora del Garda. Più d’uno ha dato forfait, chi per la paura della pioggia chi del caldo, ma alla fine l’austriaco Jürgen Pansy e la solare slovena Teja Gulic se ne sono andati a letto felici con la medaglia d’oro al collo indossando la prestigiosa maglia UCI. Pansy, terzo lo scorso anno, ieri ha trovato la giusta verve, la Gulic invece pare averci preso gusto, bissando il successo del 2014.
Combattuto anche il campionato italiano, per i colori trentini esultano Claudia Paolazzi (Brao Caffé Unterthurner), Tommaso Donei (Bren Team) e Patrizio Iacomoni (Brao Caffé Unterthurner) che si sono commossi nel cantare l’inno di Mameli mentre Elda Verones, deus ex machina del comitato organizzatore, li vestiva con la maglia tricolore.
Insomma un bel pomeriggio di sport a lottare contro il cronometro, da Cavedine per 24 km scendendo a Drena, costeggiando il lago di Cavedine, con la micidiale salita da Ponte Oliveti a Lasino per riportarsi a Cavedine. Strade rigorosamente chiuse all’insegna della sicurezza e gara partita sotto una leggera pioggia. Prima si sono cimentate le donne del campionato italiano, poi i maschi e successivamente i protagonisti della tappa di “Coppa”.
La Gulic ha dettato legge fin da subito, ha messo i rapporti duri ed è volata in salita. Ha chiuso con un imbattibile 43’15” ed a nulla sono valsi gli sforzi dell’austriaca Karin Pekovits. Miglior azzurra Maria Cristina Prati, salita sul podio alle spalle delle due straniere. Dietro la ligure Massaro, agilissima grazie al suo peso piuma in salita, che ha staccato la Paolazzi partita 30” dopo e che a Cavedine era in buon vantaggio. Ma alla rivana, dice lei, va bene così, soprattutto indossando la maglia tricolore di categoria a cui ambiva.
Jürgen Pansy, tra i maschi, ha fatto la differenza in salita. Silvio Giovane ci ha provato ad insidiarlo, ma i 31” messi sul piatto sono una prova inconfutabile della performance dell’austriaco. Alla vittoria ambiva anche il belga Speybrouck, che si è dovuto accontentare del bronzo. In gara c’era anche il “rampollo” di casa Marzotto, Matteo, che ha concluso 37° assoluto, non male. Nel campionato italiano, come detto, tre titoli sono finiti in Trentino grazie a Donei, che è pure caduto, Iacomoni ed a Claudia Paolazzi.
Domani l’attenzione si sposta sulla Moserissima, con la pedalata vintage, anticipata alle 10.30 a Villa Warth, dalla presentazione dell’autobiografia del Francesco nazionale. Partenza alle 14 in piazza Duomo e poi sfidando l’afa con bici ed abbigliamento d’epoca in 150 saranno sui pedali per affrontare i 58 km di tracciato. Cosa curiosa: i ristori saranno alla cantina Cavit ed a Villa Warth, la cantina dei Moser, per fortuna che non c’è … antidoping o alcoltest. L’arrivo è annunciato nel tardo pomeriggio in piazza Fiera e sarà poi festa per tutti (pubblico free) con tutto in stile vintage.
Domenica poi La Leggendaria Charly Gaul con 2300 partecipanti.