Dalle Coppe alle posate del Parma si vende tutto
Un’intera storia all’asta. Dal marchio ai trofei - tanti - vinti negli anni d’oro in Italia e il Europa. Il «vecchio» Parma, segnato dal fallimento, vive l’ennesimo capitolo amaro della sua parabola. Forse il più triste. Il club che strappava alle corazzate storiche fior di campioni, la «piccola gemma» di provincia che brillava sui palcoscenici internazionali, non c’è più da un pezzo ma quell’epoca - già in archivio sul campo - si dissolve, ora, in via definitiva: chi vorrà, a suon di offerte, potrà portarsi a casa quel che resta di un sogno.
Tutto, ma proprio tutto. A partire dal marchio, quello scudetto diviso in due - da una parte la croce nera su sfondo bianco, dall’altra le righe verticali gialle e blu - sormontato dalla scritta Parma F.C. che ha identificato la società sin dai suoi albori fino ad arrivare ai trofei conquistati in Italia e all’estero a suon di gol. Coppe, in sonante metallo. Che rimandano alle vittorie in serie ottenute in dieci anni tra il 1992 e il 2002: tre Coppa Italia (1992, 1999 e 2002), una Supercoppa italiana (1999), due Coppa Uefa (1995 e 1999), una Coppa delle Coppe (1993) e una Supercoppa Europea (1994).
In «buono stato di conservazione», si legge sul sito fallimentiparma.com, finite nell’inventario pubblicato dai due curatori fallimentari, Angelo Anedda e Alberto Guiotto, insieme all’archivio audio e video e alle attrezzature - sportive e non - contenute nella sede della società, a Collecchio e allo Stadio Tardini.
Una lista lunghissima. Tutta la storia del club ducale, messa in fila ordinata e divisa in capitoli: i beni contenuti nella sala mensa e nel corridoio; nella sala stampa e negli uffici; nella zona letto del settore giovanile e della prima squadra; nella camera presidenziale 1 e 2 e alla reception; nella dispensa, negli spogliatoi, in piscina e nella sala trofei, nella camera del custode e nella palestra.
Centinaia di oggetti. Dalle fotografie alle pareti alle posate e pentole, alle dotazioni informatiche. Dai televisori alle poltrone, agli armadietti. Dai telefoni alle casseforti, passando per le stufette, i vasi e i sottovasi, il mobilio, gli elettrodomestici vari, le pettorine e i palloni. Oltre a tutti i macchinari per palestre minuziosamente descritti, come tutti gli altri beni, nella catalogazione fredda e asettica delle procedure fallimentari. Le proposte d’acquisto, spiegano Anedda e Guiotto, dovranno pervenire entro il termine ultimo dell’11 settembre 2015, e dovranno essere valide ed irrevocabili sino al 12 ottobre 2015. Data ultima per far scendere il sipario sul Parma F.C. mentre il nuovo Parma 1913, quello di Nevio Scala e della Serie D, è pronto ad aprirlo davanti ai suoi oltre 8.000 abbonati.