Il maestro Max Labrocca dell'Ata Trentino guarda ai talenti

di Luca Avancini

Il futuro è già qui. Carico di promesse perché c’è un’Ata giovane e vincente che si affaccia sul palcoscenico più importante, quello della serie A1. Sulla panchina ci sarà ancora il maestro Max Labrocca, a guidare un gruppo senza le punte che possono far sognare traguardi prestigiosi come qualche stagione fa, ma con tante piccole gemme pronte a sbocciare e a brillare di luce propria. La A1 è un feeling che si rinnova ogni anno in via Fersina, una bandiera da sventolare con orgoglio:
La soddisfazione più bella è sapere che gran parte dei ragazzi che giocheranno quest’anno la serie A1 sono cresciuti proprio qua, su questi campi – spiega Max Labrocca – Penso ai fratelli Gianluca e Pietro Pecoraro, a Nicolò Zampoli, a Giulio Tranquillini. Siamo noi che gli abbiamo messo la racchetta in mano.
E poi non c’è solo la A1…
No, certo. Abbiamo giocato la serie B con soli elementi usciti dalla nostra scuola, la serie C con due ragazzini di quindici anni, uno di tredici e uno addirittura di dodici. Siamo arrivati secondi in Italia a livello di under 16 e terzi nell’under 12. Credo che dobbiamo essere tutti particolarmente orgogliosi del lavoro fatto, alla base c’è lo straordinario impegno dei maestri, dei preparatori atletici, e della dirigenza, il cui appoggio è fondamentale per poter dare corpo alle idee e ai progetti. E poi c’è un altro grande motivo di soddisfazione, aver creato un bel team di maestri, particolarmente unito e affiatato, che condivide un obiettivo comune: costruire il giocatore in casa, senza prenderlo da fuori.”
Sta per chiudersi un anno davvero ricco di soddisfazioni per il giovane tennis trentino, dopo i titoli individuali nei tornei Eta, la finale di Melania Delai agli assoluti under 13, abbiamo avuto un’altra finalista ai campionati nazionali under 16, Monica Cappelletti, il secondo posto a squadre dell’under 16 maschile e il terzo dell’under 12 conquistati dall’Ata.
Non sono risultati casuali. Monica è una ragazza molto determinata che può fare tanta strada, ha carattere da vendere e lo ha sempre dimostrato. Noi stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro enorme, che non alle volte non è sempre visibile ma che in questi anni abbiamo portando avanti con perseveranza, coerenza e tanta volontà. Il nostro modo di fare tennis è cambiato, e in questo senso posso affermare, senza peccare di presunzione, di aver contribuito anch’io a smuovere le acque, a dare una spinta significativa al movimento provinciale. L’unico rammarico che mi porto dentro è l’infortunio che ha fermato Marcomin nella semifinale del campionato a squadre under 12, se Tommi fosse stato al meglio credo che avremmo potuto lottare tranquillamente per il titolo.”
A proposito di Marcomin, lui e altri tre ragazzi della Scuola tennis dell’Ata sono ormai nel mirino della Federazione, Mattia e Sveva Bernardi, Nicolò Zampoli (foto).
“Giusto riconoscimento. Certi risultati dei nostri ragazzi rappresentano un’emozione unica, li abbiamo visti crescere, accompagnandoli nelle vittorie e nelle sconfitte. Hanno le potenzialità per arrivare in alto, non sarà affatto semplice riuscirci anche perché a un certo livello andrebbero seguiti da vicino e questo non è sempre possibile. Però ci stiamo organizzando, ogni maestro del nostro team dal prossimo anno seguirà i ragazzi di una categoria, anche nei tornei; io mi occuperò di supervisionare e coordinare il lavoro di tutti.”
Domenica riparte l’avventura della Serie A1, quanto è importante questa vetrina per il circolo?
“Tanto. Una A1 fine a se stessa non avrebbe alcun valore, ma può diventare uno stimolo fortissimo se si riesce ad avvicinarla davvero ai ragazzi della Scuola. Ed è quello che noi abbiamo sempre fatto, con i giocatori più bravi che il sabato si mettono a disposizione per palleggiare con i più giovani. In questo modo possono sentirsi parte integrante del circolo, e domenica alle partite i ragazzi sono tutti in tribuna a fare il tifo. Arrivare a giocare in prima squadra deve diventare il loro obiettivo. Credo che la A1 rappresenti sempre un bel traino, vedere del bel tennis non fa mai male. La cosa importante è non togliere risorse al circolo, spendere un sacco di soldi per portare dei campioni a giocare con la maglia del circolo, questo non ha senso.”
La squadra è piuttosto giovane, quali obiettivi può porsi?
“Puntiamo chiaramente alla salvezza. Un traguardo che vogliamo raggiungere con le nostre forze. Non sarà facile riuscirci perché ci sono squadre molto attrezzate; sicuramente dovremo essere bravi a sfruttare il fattore campo. Credo che qui sarà dura per chiunque portar via un punto a Grigelis e Bellotti, inoltre l’obbligo di schierare due giocatori del vivaio potrebbe rimescolare le carte. I nostri giovani non sono male e secondo me possono giocarsela con tutti.”
Abbiamo due formazioni in A1 ma pochi ragazzi che riescono a spingersi verso il professionismo
“Questione anche di carattere. I nostri giovani fanno ancora fatica a uscire dal Trentino, sono più chiusi e poco abituati a girare e a stare lontano da casa, dove rendono solo al 70% delle loro possibilità. L’aspetto mentale è sempre preponderante, e sappiamo tutti che è dura reggere la pressione. Un ragazzo italiano ormai non emerge prima dei 23 o 24 anni, proprio l’età in cui molti lasciano la racchetta. Non dipende dal fatto che giocano troppo, il problema è che manca la pazienza, la volontà di investire, di mettersi in gioco per davvero.”
C’è un sogno nel cassetto del maestro Labrocca?
“Uno sì: giocare la A1 solo con i miei ragazzi. Non si è ancora realizzato del tutto, ma manca poco.”

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Nicolò Zampoli eliminato nel torneo Eta di Barcellona

Esordio poco fortunato per il giovanissimo tennista dell’Ata Nicolò Zampoli nella 12esima edizione del “Memorial Nacho Juncosa”, prova Eta di grado 1 riservata agli under 16, in corso sui campi in terra rossa del Real Club de Polo di Barcellona, in Spagna. Accreditato della decima testa di serie e unico azzurrino in gara, Nicolò ha ceduto subito al sorprendente iberico Sergio Ruiz, sbucato dalle qualificazioni e vittorioso per 63 61. Il giovanissimo allievo del maestro Max Labrocca, resta in corsa nel torneo di doppio, affrontato in coppia con il francese Pierre Joffre. I due sono i primi favoriti del tabellone ed entreranno in scena dal secondo turno per sfidare gli spagnoli Marc Pascual Torruella e Alejandro Serret Agelet De Saracibar.

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