La gioia di Federica Brignone «Pettorale rosso, sogno di una vita»
E l'ottavo podio fu quello giusto. Federica Brignone spezza il tabù e isi insedia con merito sul gradino più alto a Soelden fra il tripudio dei numerosi tifosi italiani giunti sul ghiacciaio tirolese e le numerose bandiere italiane che hanno sventolato a lungo nel parterre. la sua meravigliosa cavalcata è cominciata al mattino ed è sembrata continuare anche a giochi fatti, tanta è la scarica di adrenalina che ha attraversato le vene della venticinquenne valdostana.
«È stata una gara difficile e allo stesso elettrizzante per la sottoscritta perché quattro anni fa mi trovai nella stessa situazione e mi ritirai nella seconda manche - racconta -. Da allora sono cresciuta, ho cercato di sciare nella seconda manche come avevo fatto nella prima, la pista mi ha aiutato perchè è sempre stata ghiacciata. Forse oggi la fortuna è stata dalla mia parte ma se vuoi vincere te la devi cercare. Tutti gli adattamenti fatti durante la preparazione estiva sono stati azzeccati. In pista ho trovato le condizioni giuste, non mi aspettavo di vincere e sono partita con l'idea di arrivare prime cinque, ma porta dopo porta mi sono accorta che era la mia occasione e dovevo prendermela».
Federica racconta un momento di grande emozione durante la cerimonia di premiazione. «Quando ho indossato il pettorale mi sono messa quasi a piangere per il brivido che ho provato, era il sogno della mia infanzia. Adesso non so se entro in una nuova dimensione, comunque sia rimane una certezza: devo continuare a lavorare per rimanere davanti. Le avversarie guarderanno molto il video per migliorare e così farò anch'io, perché c'è ancora tanto margine per migliorare. Spero che i maschi facciano ugualmente bene nella gara di domani, viva lo sci italiano!».