La Dolomiti Energia surclassa Varese finita a meno 26 Una prova di forza dei giocatori di coach Buscaglia

I trentini dell'Aquila volano sempre più in alto alla classifica e mercoledì affrontano la slovena Lubiana per l'Eurocup

I tifosi trentini hanno visto una delle «signore» della serie A italiana uscire dal PalaTrento con le ossa rotte e il morale sotto i tacchi. Per l’imbarazzante superiorità dei bianconeri di coach Buscaglia, più forti in tutto. E non lo dice abbastanza bene nemmeno l’89 a 63 finale, perché in campo, quanto meno nella ripresa, si è vista solo una squadra. Organizzata, completa, matura, grintosa. Capace di far fronte con intelligenza all’ostica zona difensiva schierata dai lombardi, per poi iniziare a martellare in attacco, con un’intensità crescente minuto dopo minuto. In cui hanno pesato, e parecchio, i punti (18) di un Sutton per la prima volta apparso seriamente nel «vivo» del gioco; le giocate di Baldi Rossi, assolutamente decisivo sia in attacco che in difesa; la vivacità di Flaccadori ed infine l’astuzia di Wright.

Daniele Cavaliero, uno dei giocatori più rappresentativi degli ospiti, che non usa mezzi termini per descrivere la sua prestazione e quella dei compagni. La totale assenza di aggressività su entrambe le metà campo è stata la chiave in negativo.

«Sembravamo dei bambini in campo - ha dichiarato il numero 10 dei biancorossi -, dovevamo fare ogni cosa con molta più durezza per guadagnarci i due punti sul parquet. Eravamo consci che Trento fosse una squadra solidissima a rimbalzo ed avevamo anche lavorato per arginarli ma in campo, al momento più importante, non ne siamo stati capaci. Se mi è concesso dirlo, abbiamo letteralmente fatto schifo»

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