Masters a Londra, Federer aggancia la semifinale Bolelli e Fognini si consolano con una vittoria
Si complica la vita più del necessario ma alla fine chiude imbattuto nel "Stan Smith Group" Roger Federer. Lo svizzero, in versione "barbuta", già qualificato per le semifinali delle Atp World Tour Finals in corso sul veloce indoor della "O2 Arena" di Londra, ha chiuso al comando il proprio girone grazie al successo per 75 46 64, in due ore e dieci minuti di gioco, sul giapponese Kei Nishikori. King Roger, recordman di successi al Masters (6), si è trovato in vantaggio per 75 4-1 prima di subire un parziale di cinque giochi di fila dal 25enne di Shimane che ha rimesso tutto in discussione (da segnalare che anche nel primo set il giapponese aveva recuperato per due volte un break di svantaggio). Tante emozioni e colpi spettacolari anche nella frazione decisiva: Federer è salito 3-1, poi 4-2, si è fatto riagguantare sul 4 pari da un Nishikori che ha dato tutto per provare a sperare ancora nella qualificazione alle semifinali prima di alzare bandiera bianca al decimo gioco dopo aver avuto la chance per il 5 pari.
A questo punto stasera a Novak Djokovic basta conquistare un set contro Tomas Berdych per garantirsi il passaggio in semifinale come secondo nel girone. Per il serbo, tri-campione in carica (ma ha vinto anche nel 2008), un'impresa tutt'altro che impossibile contro il ceco che fin qui non ha destato grande impressione.
Venerdì si chiude anche l'"Ilie Nastase Group". Ininfluente il derby spagnolo tra Rafael Nadal e David Ferrer, con il maiorchino già sicuro del primo posto nel girone e con il valenciano già matematicamente fuori. Fin qui in questo Masters, vuoi per qualche problema di tenuta mentale degli avversari, vuoi per una ritrovata fiducia, Rafa ha concesso cinque giochi a Wawrinka e cinque giochi a Murray. Non gli succedeva da un pezzo. Nadal insegue ancora il suo primo successo al Masters dopo le finali raggiunte nel 2010 e nel 2013 (non sembrava questa l'edizione giusta per riuscirci visto come era andata la sua stagione ma il maiorchino sta rimettendo tutto in discussione).
Ben più interessante il match serale tra Andy Murray e Stan Wawrinha: chi vince va in semifinale.
Resta da vedere se Murray, idolo di casa, semifinalista alle Finals in tre occasioni (2008, 2010 e 2012), riuscirà a smettere di pensare alla prossima finale di Coppa FDavis ed a concentrarsi sul Masters. Stesso discorso per Stan Wawrinka: il campione dell'ultimo Roland Garros, dove ha rovinato la festa a Djokovic, dopo la pessima prova contro Nadal si è parzialmente riscattato contro Ferrer. Per provare a conquistare la terza semifinale consecutiva ci vuole ancora qualcosa in più.
Simone Bolelli e Fabio Fognini hanno chiuso con una vittoria la loro avventura alle Atp World Tour Finals di doppio in corso sul veloce indoor della "O2 Arena" di Londra, che hanno segnato la prima partecipazione di una coppia italiana al Masters di specialità. I due azzurri, inseriti nel gruppo "Ashe/Smith", hanno sconfitto nell'ultimo incontro del girone per 64 16 10-5, in un'ora di gioco, l'indiano Rohan Bopanna ed il rumeno Flrian Mergea (peraltro già qualificati per le semifinali). Spettacolare il diritto di Bolelli che ha chiuso il match. Bella la dedica scritta da Fognini sull'obiettivo: Per Parigi e per Valeria".
Una vittoria che non serve per la classifica (i due azzurri erano già eliminati), ma comunque storica: nessun tennista italiano aveva mai vinto un incontro nel Masters di fine anno. Non c’erano riusciti, infatti, in singolare Adriano Panatta nel 1975 e Corrado Barazzutti nel 1978.
Un'ulteriore conferma che Fabio & Simone possono competere con le coppie di pecialisti, loro che restano fondamentalmente due singolaristi. In queste Finals hanno rischiato di fare veramente bene: la differenza l'ha fatta la sconfitta per 11-9 al super tie-break contro il britannico Jamie Murray e l'australiano John Peers nella prima giornata, visto che quella con i Bryan, considerati i precedenti anche di quest'anno, era da mettere in preventivo. Tutta esperienza per la prossima volta.
Al di la del Masters londinese, resta comunque l'ottima annata per il doppio azzurro di Davis. Bolelli e Fognini hanno cominciato il 2015 col botto, conquistando uno storico titolo agli Australian Open di Melbourne, primo trofeo Slam 56 anni dopo quello vinto da Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola al Roland Garros del 1959. Sul cemento Aussie Fabio e Simone hanno sconfitto con un doppio 64 i francesi Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut (anche loro qualificati al Masters, proprio alle spalle degli azzurri nella Race). Un obiettivo, quello delle Finals di Londra, apparso subito alla portata dopo il trionfo australiano. Ma il 2015 degli azzurri non è stato soltanto Melbourne. Fabio&Simone hanno infatti anche raggiunto le semifinali al Roland Garros, battuti dai Bryan, e ben tre finali "1000": Indian Wells (sconfitti da Pospisil/Sock), Monte Carlo (stoppati dai Bryan) e Shanghai (sconfitti da Klaasen/Melo).
Complessivamente in carriera Bolelli e Fognini hanno giocato insieme sette finali di specialità - l'ultima al "1000" di Shanghai - ed hanno vinto tre titoli: Australian Open 2015, Buenos Aires 2013 ed Umago 2011.
Gli indomabili gemelli statunitensi Bob e Mike Bryan, campioni in carica e coppia numero 1 del mondo, hanno sconfitto il britannico Jamie Murray (fratello minore del più noto e titolato Andy) e l'australiano John Peers in un match maratona e si sono guadagnati la semifinale: 6-7 7-6 16-14 dopo aver recuperato da 5-9.